La vince l'Italia all'ultimo respiro quando lo 0-0 sembrava scritto. Gli Azzurri passano a Chorzow, battono la Polonia in pieno recupero e scacciano ombre e paure. Decide un gol in spaccata di Biraghi, che monitizza con i tre punti la più bella Italia dell'era Mancini e condanna la Polonia alla fascia B della Nations League. Ma quanti rimpianti per una Nazionale che gioca benissimo, crea tantissimo, almeno otto palle gol, centra due traverse, ma il risultato non si sblocca. Ma i progressi ci sono, manca solo quel pizzico di cattiveria in più per andare in gol e monetizzare il volume di gioco prodotto. Stasera, tantissimo. Mancini conferma gli stessi uomini che a Genova hanno affrontato l'Ucraina con Insigne falso nueva con accanto Bernardeschi e Chiesa. In regina c'è Jorginho con Verratti e Barella ai lati. Dietro, nel 4-3-3 “manciniano” Florenzi e Biraghi sugli esterni, Chiellini e Bonucci centrali davanti a Donnarumma. Modulo 4-3-1-2 per i polacchi con Milik e Lewandowski in pirma linea (solo panchina per il genoano Piatek). Tra i pali lo juventino Szczesny, Berareszynsky, Glik, Bednarek e Reca sulla linea dei quattro di difesa, Szymansky, Goralski e Linetty in mezzo con il napoletano Zielinski a ridosso delle due bocche da fuoco Milik e Lewandosky.
L'Italia deve vincere, o quanto meno non perdere, per evitare la retrocessione in fascia B di Nations League. E l'Italia parte subito forte, vogliosa di fare la partita e lo fa capire subito Jorginho che dopo una manciata di secondi centra l'incrocio dei pali. L'Italia fa la partita, la Polonia attende prova a rispondere in controgioco. Difesa ferrea e agonisticamente cattiva quella polacca, l'Italia fa tutto bene fino al limite ma manca il guizzo giusto per cambiare il corso della partita. La Polonia attende e lascia all'Italia le operazioni di gioco (77% di possesso palla per gli azzurri). L'Italia gioca pure bene ma capisce che la fortuna non è sua alleata quando Insigne anticipa il portiere della Juve ma vede la sua conclusione stamparsi sulla traversa. Ed è la seconda in questa partita. L'Italia domina, schiaccia la Polonia, vuole il gol e lo meriterebbe. Szczesny si supera andando a deviare una conclusione mortifera di Chiellini. E' monologo Italia che in mezzo si muove con disinvoltura con il ritrovato Verratti e il positivo Barella con Jorginho che fa sentire classe e qualità. Chiesa a destra se ne va quasi sempre in anticipo uccellando io suo angelo custode, Insigne fa quella che sa fare e Bernardeschi, è già una certezza. Manca solo il gol, con l'Italia a spingere ventre a terra. Florenzi ha spazio, si inserisce coi tempi giusti, triangola di giustezza con Insigne, ma c'è ancora Szczesny a dire no alla conclusione velonosa del romanista. Almeno cinque palle gol, comprese due traverse, l'Italia c'è e meriterebbe il vantaggio. Ma all'intervallo è ancora zero a zero, Italia piacevole, convinta, un gioco arioso e armonico che ha chiamato in causa tutti gli uomini schierati da Mancini. Manca solo la concretezza del gol, ma anche un briciolo di fortuna perché dopo questi primi quarantacinque minuti gli azzurri avrebbero meritato di sicuro il vantaggio.
Cambia la Polonia alla ripresa, fuori Linetty, dentro l'ex viola Blaszczykowski e il più offesivo Grosicki che prende il posto di Szymanski con un 4-4-2 per dare più peso e brio alla prima linea e compattezza al reparto centrale, mentre Mancini, tra gli altri, fa scaldare Immobile. Gli azzurri continuano a fare la partita, ma da un malinteso tra Biraghi e Donnarumma per poco Zielinski non trova i colpo grosso, palla che però si alza altissima sopra la traversa. L'Italia insiste, va via sugli esterni dove la Polonia soffre: Barella la mette in mezzo e Biraghi manda alto divorandosi il vantaggio. Ma l'Italia gioca bene con continuità, con azioni alla mano sull'asse Bernardeschi, Verratti, Insigne e Chiesa che la mette dentro ma c'era offside. Ma che bella Italia, domina, tiene palla, disegna. Chiesa la mette in mezzo col contagiri, Berbardeschi anticipa tutti, palla fuori di un niente. L'Italia spinge a pieno organico ma lascia spazio al controgioco polacco con Donnarumma che salva prima su Grosiski e poi MIlik spara alto sulla ribattuta. Passata la paura l'Italia riprende a spingere ma Bernardesschi da fuori non trova lo specchio. Ti aspetti Immobile e invece Mancini richiama Bernardeschi e manda dentro Lasagna con l'attaccante laziale che non la prende bene. Dentro anche Piccini per Florenzi negli ultimi sette minuti di gioco. Tre di recupero e quando sembrava tutto finito, ecco il lampo, il guizzo. Il gol di Biraghi arriva si azione di calcio d'angolo, in spaccata il viola la mette dentro e ricorda il suo capitano Davide Astori. Bellissimo e bene così. Lo meritava l'Italia, soprattutto stasera che ha giocato benissimo e che il pari andava strettissimo. Una vittoria d'oro per andarsi a giocare adesso il primato nel girone contro il Portogallo. Ma questa è un'altra storia.