E' Lewis Hamilton il Campione del Mondo di Formula 1 2017. Il pilota britannico della Mercedes, in Messico, conclude la gara al nono posto ma, poiché Sebastian Vettel taglia per quarto il traguardo, Hamilton è irraggiungibile in classifica (+56 punti) a due gare dal termine della stagione. Per lui è il quarto titolo iridato. Una corsa, quella svoltasi nei pressi di Città del Messico, vinta da Max Verstappen davanti a Valtteri Bottas e Kimi Raikkonen. Vettel e Hamilton, “poleman” e terzo tempo in qualifiche, sono protagonisti di uno scontro alla partenza, una collisione che li ha visti poi ripartire, rispettivamente, terz'ultimo e ultimo. Hamilton raggiunge Alain Prost e lo stesso Vettel a 4 titoli, davanti restano solo Michael Schumacher a 7 e Juan Manuel Fangio a 5.
La gara
Sul circuito dedicato ai fratelli Rodriguez, Vettel, in pole, parte alla grande, ma poi si fa passare da Verstappen. Poi il contatto tra la Ferrari del tedesco e la Mercedes di Hamilton. Problemi all’ala per il primo, così come per il pilota l’inglese, che si riaccoda ultimo. Dopo il pit, entrambi si pongono l'obiettivo della rimonta. Davanti sono Verstappen, Bottas e Ocon a dare il ritmo alla gara. Al 22mo giro Raikkonen è terzo. Hamilton corre in salita, con i tecnici dai box che continuano a dirgli di spingere e crederci. Vettel conquista la settima posizione ai danni di Magnussen, ma la Ferrari deve raggiungere il secondo posto per tenere il Mondiale aperto. La Red Bull di Ricciardo va in fumo, allora tocca a quella di Max spinge forte. Al 55mo giro Vettel è quinto, Hamilton undicesimo. Lì davanti Verstappen sembra irraggiungibile. Poi Bottas e Raikkonen aumentano il ritmo. Vettel chiude quarto, Hamilton nono dopo un duello con Alonso. L'inglese vince il suo quarto titolo Mondiale. Festa grande in casa Mercedes dopo aver portato a casa anche il Costruttori.
Hamilton: “Io fra i più grandi? Mi sembra surreale”
“Con quattro titoli mondiali ora sono fra i più grandi di sempre? Onestamente mi sembra surreale anche se oggi non è stata la gara che volevo, ero indietro di 40 secondi però non ho mai ceduto. Non ho mai mollato, ho sempre pescato nel mio cuore la forza per andare avanti fino alla fine”. Così Lewis Hamilton commenta a caldo la conquista del quarto titolo iridato. “La gara non è andata come avrei voluto, non so bene cosa sia successo all'inizio – aggiunge -. Poi ho cercato con tutto me stesso di rimontare. Viva il Messico! Voglio ringraziare tutti quelli che sono venuti qui per sostenerci, hanno reso questo week end speciale, i fans messicani sono i migliori del mondo creano un'atmosfera incredibile”.
Hamilton eguaglia Vettel
“Strano che Sebastian Vettel abbia vinto quattro Mondiali e Lewis Hamilton soltanto tre”. Una provocazione, quella di Fernando Alonso, durata lo spazio di pochi giorni visto che, a due Gran Premi dal termine della stagione (Brasile e Abu Dhabi), Lewis Hamilton, il primo pilota di colore della storia della Formula 1, è riuscito ad agguantare il “collega” tedesco della Ferrari vincendo a Città del Messico il Mondiale della consacrazione come miglior pilota attuale. Il tutto, come riporta l'Ansa, a vantaggio di un Circus, quello passato di mano dal vecchio Ecclestone agli americani di Liberty Media, costantemente alla ricerca di personaggi pronti a fare scintille per riportare lo show in uno sport diventato ormai più utile ad accompagnare il sonno che a soddisfare la voglia di motori degli appassionati. E chi meglio di Hamilton, il ragazzino della pista accanto che si è fatto uomo tra spot e glamour, passando dall'etichetta di figlioccio di Ron Dennis a paladino degli anti-Trump può meglio rappresentare l'immagine della Formula 1 moderna.
Un pilota capace di andare con classe e rabbia più forte di tutti, ma anche sensibile ai problemi ambientali e pronto a cambiare il suo stile di vita abbracciando la scelta vegana nel rispetto della sua salute e dell'amore per gli animali. In pista un vero super atleta che oggi, a 32 anni, può davvero dire di essere diventato grande come uomo e come driver grazie ai suoi quattro titoli meritatissimi (nel 2008 con la McLaren e nel 2015-2015 sempre con la Mercedes) e di poter puntare a diventare uno dei più forti di sempre avvicinandosi al record delle sette corone iridate conquistate da Michael Schumacher. Proprio lui che invece di sognare le gesta di Re Michael è cresciuto ispirandosi all'indimenticato e indimenticabile Ayrton Senna che solo per quella maledetta giornata dell'1 maggio si è dovuto fermare a tre Mondiali.
Poker, quello dell'asso del volante venuto da Stevenage, arrivato in una stagione cominciata in salita per l'inglese e la Mercedes per il ritorno prepotente della Ferrari di nuovo competitiva dopo diversi anni di brutte figure. Una Rossa capace di mettere in grande difficoltà l'inglese che è, però, riuscito a sfruttare al massimo gli errori degli uomini di Maranello culminati nel “pasticciaccio brutto” di Singapore con Vettel e Raikkonen capaci di auto-eliminarsi al via in una corsa che doveva e poteva essere vinta agevolmente dal Cavallino Rampante. Dopo una prima metà di 2017 in costante affanno con un Vettel in grado di allungare in classifica, Hamilton non si è perso d'animo ed è riuscito a rimontare ed a non sbagliare niente dalla fine della pausa estiva in poi, vincendo anche a Monza davanti ad una sconsolata “marea Rossa”. I tanti tifosi ferraristi che anche quest'anno dovranno vedere gli altri festeggiare un titolo che manca a Maranello dal 2007 con Raikkonen e che ad un certo punto del campionato era sembrato possibile, ma che la forza e la maturità di Hamilton l'hanno rimesso nella sempre più scintillante cassaforte della Mercedes. Stella d'Argento che, vinto anche il Costruttori, trionfa per il quarto anno consecutivo nella classe regina dando l'impressione, con un Hamilton così, di voler continuare ancora a lungo. Red Bull e Ferrari sono avvertite.