Altro stop per la Superlega greca, a distanza di circa due anni dalla sospensione indetta dal Primo ministro, Alexis Tsipras, a seguito degli scontri avvenuti nel febbraio 2015 durante i match Panathinaikos-Olympiakos Pireo e Larissa-Olympiakos Volou. La Federcalcio ha nuovamente interrotto le competizioni calcistiche locali a seguito dell’incendio che ha gravemente danneggiato la casa del Presidente della Commissione arbitrale, Giorgios Bikas.
Ancora da chiarire le cause, ma la pista dolosa è la più battuta. Alcuni giorni fa, lo stesso Bikas (che, come riportato da fonti locali, non era in casa al momento dell’incendio) aveva denunciato le minacce ricevute da un altro arbitro nei pressi della propria abitazione, a opera di individui sconosciuti. A seguito di questo nuovo grave atto d’intimidazione, la Federazione ha deciso per l’interruzione delle attività calcistiche di tutti i campionati greci, finché gli inquirenti non avranno concluso almeno la prima fase delle indagini su quanto accaduto.
Non c’è dunque pace per il Campionato greco, ancora una volta al centro di fatti di cronaca che fanno da specchio alla situazione socio-politica che il Paese ha vissuto negli ultimi anni. Oltre alla sospensione avvenuta due anni fa, che ebbe come conseguenza la ripresa degli incontri a porte chiuse, nel settembre scorso i mancati accordi tra Lega, Federazione e i vari club sul tema della sicurezza avevano fatto slittare di alcuni giorni l’avvio del campionato.