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Illecito amministrativo, Palermo in C

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Degradato e, quindi, retrocesso: potrebbe finire così l'avventura 2018-2019 del Palermo, tecnicamente conclusa al terzo posto grazie ai risultati sul campo ma, alla fine, rivoluzionata con l'ultima piazza in classifica dai giudici del Tribunale federale nazionale della Figc, i quali si sono espressi in merito all'illecito amministrativo contestato dalla Procura alla società rosanero. Il Palermo, secondo quanto stabilito dalla sentenza, si sarebbe reso responsabile di “una sistematica attività volta ad eludere i principi di sana gestione finanziaria e volta a rappresentare in maniera non fedele alla realtà lo stato di salute della società deferita”: in sostanza, la società siciliana avrebbe per questo compiuto “attività chiaramente elusive, idonee a non fotografare la reale situazione della società, proseguite ininterrottamente dal 2015 al 2018 e aventi il loro apice relativamente al bilancio al 30 giugno 2016 le cui alterazioni, per quanto risulta dagli atti oggetto del giudizio, hanno consentito di conseguire l'iscrizione al campionato di calcio 2017/2018″.

Niente playout

Il Palermo, ora, avrà 48 ore di tempo a disposizione per presentare ricorso in Corte d'Appello: dal momento in cui questo sarà inoltrato, dovrebbero trascorrere circa una decina di giorni prima che arrivi il giudizio. Il punto è che, in questo lasso di tempo, sarebbero dovuti arrivare anche i match dei playoff, ai quali la squadra si era qualificata e che, vista la situazione, sarebbero potuti slittare. Al momento, la situazione era cambiata portando il Perugia a giocarsi il playoff e il Foggia la permanenza in B contro la Salernitana, con il Venezia che, ora come ora, sarebbe salvo definitivamente. Passata qualche ora, il Consiglio direttivo della Lega Serie B ha accolto la sentenza esecutiva nei confronti dei rosanero, decretando il passaggio definitivo del Perugia ai playoff e la retrocessione per il Palermo assieme alle retrocesse sul campo Carpi, Padova e Foggia (per il quale pende ancora il ricorso contro i 6 punti di penalizzazione e, qualora fosse accolto, sarebbe salvo). Non ci saranno dunque i playout, con Venezia e Salernitana che sarebbero a questo punto salve (per i campani, ricorso del Foggia permettendo).

Inammisibile il deferimento a Zamparini

Intanto, gli stessi giudici federali hanno decretato l'inammisibilità della richiesta di deferimento nei confronti dell'ex presidente rosanero, Maurizio Zamparini (accolta la richiesta dei suoi legali che avevano contestato il mancato rispetto dei termini previsti per l'esercizio del diritto di difesa), il quale aveva rassegnato le sue dimissioni dall'incarico il 27 febbraio 2017, cedendo le redini alla cordata guidata da Paul Baccaglini, l'offerta della quale verrà poi rifiutata l'1 giugno dello stesso anno, poiché ritenuta priva di garanzie. Lapidario il commento all'Italpress del ds rosanero, Rino Foschi: “Non c'è niente da commentare, solo da prendere atto che siamo in un Paese particolare… Quello che abbiamo fatto quest'anno ha dell'incredibile, abbiamo lavorato con grande serietà e professionalità. In estate abbiamo presentato un'iscrizione regolare, è stato fatto un grande lavoro, un mercato in attivo, abbiamo pagato tutti gli stipendi regolarmente, oggi mi sento molto amareggiato. Non ho una risposta a questa decisione, potevo capirla in caso di irregolarità nell'iscrizione al campionato ma la Covisoc ha confermato che tutto era regolare”.

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