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Il Wanda come Anfield: la Champions è del Liverpool

La Champions è rossa, come il cielo sopra Madrid, rosso come il colore della squadra di Klopp, che batte nettamente il Tottenham e si prende la sesta Champions della sua storia. A deciderla i gol in avvio di Salah e in chiusura di Origi. Nel Tottenham, torna Kane, 53 giorni dopo l’infortunio alla caviglia. Buona notizia per Pochettino che ritrova la sua stella. Winks vince il ballottaggio su Wanyama a centrocampo, insieme a Sissoko. E alle spalle dell’Uragano, immancabile il terzetto formato da Alli-Eriksen-Son. Anche nel Liverpool tantissime conferme, con la sola eccezione di Keita infortunato che salta l’ultimo atto. Klopp ritrova in un colpo solo Firmino (Milner rimane in panchina) e Momo Salah. A centrocampo Fabinho insieme a Henderson e Wijnaldum, eroe della rimonta contro il Barcellona.

Salah di rigore

Un minuto di silenzio per ricordare lo sfortunato José Antonio Reyes scomparso nelle ore precedenti il match in un incidente stradale. Spettacolo puro sugli spalti e caldo asfissiante su Madrid. Ma è un avvio da incubo per il Tottenham perché al primo affondo il Liverpool cambia subito la partita.  Sono passati appena 25 secondi quando Manè scatta sulla sinistra, la rimette in mezzo ma Sissoko in maniera maldestra allarga troppo il braccio e Skomina non ha dubbi nell’indicare il dischetto, confermato anche dal Var. Dagli undici metri Momo Salah, freddo, glaciale, Lloris intuisce ma non ci arriva, Liverpool subito avanti. E’ il quinto gol in dodici gare per l’ex Roma. Prova subito a rientrare il Tottenham, azione manovrata, ragionata, cercando l’imbucata per Son che è l’uomo che può spaccare la partita. Liverpool attento, coperto e ripartente veloci a saltare la difesa alta degli Spurs, von Manè che è una spina nel fianco della retroguardia londinese, Trippier ci mette più di una pezza. E’ il Tottenham a fare la partita, ma gli spazi sono chiusi. Gran duello sulla fascia destra di difesa del Liverpool, dove Arnold arrota i bulloni per tenere Son e al tempo stesso è bravo nel proporsi in fase offensiva. Non è la classica sfida di Premier, ritmi bassi, misurati gli errori. Evanescente Sissoko, ancora con la testa al grave errore che ha portato al vantaggio dei Reds. Palle gol pari allo zero, ci prova Delli Alli a cercare l’imbucata giusta, sempre chiuso dall’attenta retroguardia del Liverpool. Tottenham in costante pressione, tiene di più la palla ma manca il guizzo davanti dove si muove Kane che protegge il pallone per poi liberare un compagno al tiro, ma maglie rosse sempre più chiuse. Liverpool bravo nell’attendere e ripartire con Lloris che deve esaltarsi per smanacciare in angolo una conclusione rabbiosa di Robertson. Il Tottenham prova a prendere coraggio, ma non graffia col Liverpool che chiude bene. Poco incisivi finora gli avanti di Pochettino. Eriksen dal limite ha la palla buona, conclusione da dimenticare. Possesso palla al limite dell’inutilità per il Tottenham, Matip francobolla Kane, Son e Alli si accendono a intermittenza. E all’intervallo decide il gol di Salah.

Sale il Tottenham

Si riparte col Tottenham che vuole subito cominciare a mettere pressione al Liverpool alzando il baricentro. Spinge forte la formazione di Pochettino ma non trova i tempi giusti nelle uscite, Liverpool  comunque in affanno, complice qualche distrazione di troppo. Ma le ripartenze dei Reds sono micidiali, Salah e Manè sgusciano con irrisoria facilità nella maglie bianche degli Spurs. La partita si apre, Dele Alli si fa murare da due passi, ma adesso è un’altra partita. Più aperta e spettacolare, da calcio inglese, senza tatticismi. Deve abbassarsi Salah in fase di non possesso e dare una mano, ma adesso il Tottenham spinge a pieno organico. Un’ora di gioco e Klopp richiama Firmino, impalpabile, mai iniziativa a sostegno di Manè e Salah, troppo fermo e dentro Origi. E a stretto giro dentro anche Milner al posto di Wijnaldum. Van Dijk dietro regala sicurezza e dirige con maestria i suoi, coprendo anche i compagni nei momenti di difficoltà. Cambia, finalmente, anche Pochettino che richiama Winks inserendo Lucas Moura, fuori un centrocampista per un attaccante per un Tottenham molto offensivo. Spinge bene Arnold allentando la pressione, Milner si inserisce bene senza palla tra le linee. Cerca la sorpresa il Liverpool. Manè è scatenato, accelerazione pazzesca poi mancino di Milner che si perde di poco fuori. Partita che si apre, Tottenham che ha nulla da perde e si sbilancia, Liverpool stanco, squadre lunghissime.

Origi la chiude

Alli ha la ghiottissima palla per firmare il pari, destro a giro troppo morbido, Alisson c’è. Il caldo si fa sentire, squadre stanche mentre dalla sud del Metropolitano sale l’urlo della marea rossa. Son è un fulmine di guerra, entra coi tempi giusti, chiuso al momento della conclusione dal monumentale van Dijk. Che finale. Pressa alto il Tottenham, Eriksen dipinge ma il Liverpool fa buona guardia anche se le maglie adesso sono larghissime. Klopp si copre e chiama il 4-4-2 per evitare imbucate centrali che rischiano di diventare pericolose. Ma non ci sono spazi. Ci prova Alli di testa, senza convinzione. Le frecce rosse di Klopp provano ad allentare la pressione, ma il Tottenham spinge sempre con grande convinzione. Fuori anche Sissoko, dentro Dier. E il Tottenham va vicino al pari con Alisson che si esalta prima su Son poi su Moura, ma che occasione. Prova il tutto per tutto Pochettino. Dentro Llorente all posto di Delli Alli. Ancora l’ex Roma Alisson protagonista, con il brasiliano che si distende alla sua sinistra per smanacciare una punizione velenosa di Eriksen. Ti aspetti l’assedio Tottenham e invece arriva il guizzo Liverpool che la chiude ad una manciata dalla fine. Batti e ribatti nell’area Tottenham, palla a Origi decentrato a sinistra, gran mancino incrociato sul quale può nulla Lloris. E il Liverpool si prende la Champions. Cinque minuti di recupero, con l’inerzia che adesso è tutta dalla parte dei Reds, doppio vantaggio che inevitabilmente ha finito con lo spegnere le ultime risorse ed energie degli Spurs. La vince il Liverpool, meritatamente. E che la festa cominci.

Klopp: “Orgoglioso per questo club”

Emozionato quanto basta Jurgen Klopp che finalmente ha sfato la maledizione delle finali. “E' stata una notte incredibile, abbiamo giocato lottando. Sognavamo questa Coppa, non è stata la partita più bella ma dovevamo vincere e i ragazzi lo hanno fatto. E' stata una stagione fantastica, intensa. Volevo che succedesse per i miei giocatori che hanno aspettato tanto. Ripeto, non è stata la nostra migliore partita e ringrazio anche il nostro portiere Alisson. Questa gioia la dedico alla mia famiglia che è seduta lì in alto, in tutte le finali che ho giocato e perso hanno sofferto e ora la vittoria è per loro, e per tutti coloro che sono stati miei allenatori. Sono anche orgoglioso per questo club”.

Pochettino: “Fatto il massimo”

Rammaricano Pochettino, ma convinto che i suoi abbiano fatto il massimo. “Siamo dispiaciuti ma sono orgoglioso dei miei ragazzi, dei tifosi. Mi spiace, non abbiamo potuto far bene nell'ultima gara della stagione. Stiamo parlando però di una finale: non importa giocare bene, contano i dettagli, conta vincere. Dopo 30 secondi il rigore ha cambiato i piani ma la squadra ha fatto benissimo. Abbiamo dominato la gara ma loro sono stati più cinici davanti. Di sicuro fa male perdere una finale, ma non dimentichiamo che era la prima volta per il club. Dobbiamo essere orgogliosi e positivi anche se questa sconfitta fa male”.

Dal Wanda Metropolitano di Madrid

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