La Supercoppa d’Europa prende la via di Madrid. La vince il Real che spazza via un Manchester United arrivato a Skopje in pompa magna e sparito come tutti gli avversari che incropciano il loro cammino con quello della squadra bianca di Madrid.
Un successo (2-1) persino striminzito per i campioni d’Europa che hanno dominato letteralmente la squadra di Mourinho entrata in partita solo nella parte finale, più per casualità che per reale forza.
Le formazioni
Mourinho voleva la rivincita sul suo passato, ma ha finito per incassare una lezione di calcio da Zidane. Dominio Real in una Telekom Arena trasformata in una bolgia. Si inizia e si intuisce subito che partita sarà. Zidane conferma gli uomini di Cardiff con la sola variante Bale al posto di Ronaldo aggregato in gruppo solo da due giorni. Ma invertendo i fattori il prodotto non cambia perché Mourinho disegna uno United molto abbottonato con un 3-5-2 di partenza che in fase di non possesso si trasforma in un 5-3-2. In campo c’è solo il Real con lo United che non trova misure e geometrie, soffocato dalla qualità in mezzo di Casemiro, Modric e Kroos.
La partita
Lo United fatica, balla e non riesce, se non raramente a superare la metà campo. Il Real è padrone e non soffre la fisicità degli inglesi che invece debbono preoccuparsi della tanta qualità madridista. Un gol, una traversa, un dominio continuo. Ci provano subito i campioni d’Europa che costringono lo United nella propria metà campo. Al 16′ Casemiro va a raccogliere un perfetto angolo di Kroos e di testa fa gridare al gol: la traversa ancora balla. Impalpabile lo United che continua a subire e dai e dai il gol arriva. Minuto 23, Carvajal scappa sulla destra, vede Casemiro che si inserisce coi tempi giusti e lo serve con una pennellata dalla parte opposta. Sinistro in scivolata e palla dove De Gea non può arrivare.
Il secondo tempo
Non cambia il copione nella ripresa, sempre e solo Real e il raddoppio arriva subito grazie a Isco che chiude un triangolo al bacio con Bale e la piazza alle spalle di De Gea. Mourinho manda in campo Fellaini che qualcosa di meglio di Pogba e soci riesce a combinarla, tanto che proprio dai suoi piedi parte l’occasione che potrebbe riaprire la gara, grazie a Lukaku che ribadisce in rete una respinta di Navas. Partita riaperta? Non proprio perché il Real, pur stanco controlla, tiene e per poco non sigilla il match col terzo gol che pure avrebbe meritato. E nel finale, nella girandola di cambi, spazio anche per Cristiano Ronaldo. E poi più nulla, se non l’ennesima coppa alzata al cielo dal Madrid. Si scrive Real, si legge il più forte, perché a vincere sono sempre loro. E non è mai una casualità.