Settimane buie per la nuova dirigenza del Parma del neo-patron Manenti: entro il 16 febbraio si dovranno reperire i soldi per far fronte alle imposte e agli stipendi arretrati, pena la messa in mora da parte dei calciatori giallo blĆ¹.
I revisori contabili di Audirevi svelano l’eccezionalitĆ degli ultimi mesi e anni vissuti su un filo rosso dalla societĆ , fino alla corsa contro il tempo di questi giorni per evitare la messa in mora e il fallimento: il bilancio relativo alla stagione 2013-14 ĆØ stato depositato in Camera di commercio e ora puĆ² portale alla luceĀ molte situazioni. Della perdita dei 13,7 milioni di euro si sapeva giĆ : i debiti invece, che negli ultimi anni hanno subito un escalation impressionante, tra banche, fornitori, personale ed erari per cominciare, mettono molta paura. “A causa degli effetti connessi alle incertezze descritte nel precedente paragrafo – hanno spigato i revisori, citati dalla Gazzetta dello Sport – non siamo in grado di esprimere un giudizio sul bilancio d’esercizio del Parma Football Club al 30 giugno 2014”.
In dodici mesi l’indebitamento lordo ĆØ passato da 175,1 a 197,4 milioni, quello al netto dei crediti da 88,7 a 96,5 milioni. Risanare il Parma perĆ² non sarĆ cosƬ semplice in una situazione che rende difficile il compito della nuova proprietĆ , definito “incerto e che puĆ² far sorgere significativi dubbi sulla capacitĆ dell’impresa di operare in continuitĆ aziendale” dai revisori contabili di Audirevi. La cessione al petroliere albanese TaƧi, che si era impegnato a supportare in maniera continuativa la societĆ aveva permesso all’ex presidente Ghirardi di firmare il bilancio 2013-2014 con il disavanzo suddetto: ma anche il ricco petroliere ha dato forfait e ora tutto sta nelle mani di Manenti.