Il mondo del cricket piange la morte di Phil Hughes rimasto privo di conoscenza martedì scorso allo stadio di Sydney durante una partita. L’intervento per ridurre l’emorragia non è servito a nulla. Si stavano affrontando la formazione dei New South Wales contro il South Australia dove militava il battitore Hughes. Avrebbe compiuto 26 anni questo weekend lo sfortunato giocatore e l’elmetto protettivo non è bastato a salvargli la vita: la pallina infatti si è infilata alla base del cranio provocandogli una frattura e un’emorragia interna.
Era stato successivamente trasferito al St. Vincent Hospital a Darlinghurst dove è stato operato e indotto in un coma artificiale. Ha lottato 48 ore tra la vita e la morte prima che quest’ultima prendesse il sopravvento. Il match è stato prontamente sospeso e sugli spalti dello stadio di Sydney erano presenti anche la mamma e la sorella di Hughes.
Il capo dello staff medico Peter Brukner aveva sempre definito “estremamente critiche” le condizioni del battitore. Poi il peggioramento improvviso e il decesso. Al Sydney Cricket Ground è stata esposta la bandiera australiana a mezz’asta in segno di lutto ed è iniziata una lunga processione di persone che stanno lasciando fiori al cancello d’ingresso.