Stop alle ricerche: lo ha annunciato la Polizia che, al termine della terza giornata di perlustrazioni senza esito, ha decretato che per il calciatore argentino Emiliano Sala e per il pilota dell'aereo sul quale viaggiava non c'è più speranza. Una notizia che getta nello sconforto la famiglia dell'attaccante ma anche l'intero mondo dello sport. I soccorritori hanno inutilmente perlustrato il Canale della Manica nei pressi dell'isola di Burhou, ribadendo infine quanto detto già un giorno prima: “Non c'è nessuna speranza di ritrovarli vivi”. Troppo fredde le acque della Manica, anche nel caso fossero riusciti ad ammarare, scemata in fretta l'ipotesi di una scialuppa a bordo.
L'appello del papà
L'annuncio della sospensione delle ricerche è stato dato alle 16.15 di ieri, quando i soccorritori avevano annunciato lo stop spegnendo di fatto la speranza di ritrovare vivi i due occupanti del piccolo Piper Malibu decollato da Nantes e diretto a Cardiff, dove il giocatore si stava recando dopo aver firmato un contratto con la squadra locale, il Cardiff City. Quasi contemporaneamente è arrivato l'appello del padre del calciatore, Horacio: “L'unica cosa che chiedo è che continuino a cercare, non è possibile che sia andata così – ha detto parlando a un'emittente argentina -. Speriamo di avere buone notizie, che possano continuare a cercarlo”.
L'ultimo audio
L'aereo di Sala era decollato lunedì scorso dalla Francia nonostante, pare, avesse incontrato alcune difficoltà tecniche prima del decollo. Nel suo ultimo audio, Emiliano aveva riferito delle precarie condizioni dell'aereo (“Sembra che vada in pezzi”), chiudendo poi tentando di sdrammatizzare: “Se non avete mie notizie nel giro di un’ora e mezza venitemi a cercare…”. Come detto, Sala si stava trasferendo dalla Ligue 1 alla Premier League, dopo aver disputato ottime stagioni in Francia. Il giorno dopo il suo arrivo avrebbe dovuto effettuare il primo allenamento con la sua nuova squadra. Quel piccolo aereo da turismo, però, la Manica non l'ha mai attraversata.