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Il Belgio è di bronzo

Bravo e bello questo Belgio che, meritatamente, si aggiudica la finalina che vale la terza piazza di Russia 2018 contro l'Inghilterra. Un Mondiale, questo, nel quale forse i Diavoli rossi hanno raccolto meno di quanto avrebbero meritato perché, a vederli sia oggi che con la Francia, non avrebbero di certo sfigurato all'atto finale. L'Inghilterra non ha di certo giocato la sua miglior partita e, con un gol per tempo (Meunier e Hazard), i belgi hanno fiaccato la sua scarsa resistenza relegando la nazionale di Southgate al quarto posto, come a Italia 90. La squadra di Martinez, invece, scrive una pagina di storia andando a prendersi il miglior risultato nella massima competizione calcistica internazionale, aggiornando per eccesso le statistiche che vedevano, finora, il Belgio aver conquistato un quarto posto (a Messico 86) come massimo risultato. Il giusto premio per una squadra che è un concentrato di talento ed esplosività, capace di battere due volte gli inglesi, il Brasile e di rimontare due gol contro il Giappone, quando tutto sembrava già finito.

Dominio belga

Entrambi i tecnici tenevano al terzo posto: il Belgio per aggiornare in meglio la propria tradizione, l'Inghilterra per salire su un podio che manca ormai dal 1966. Forse per questo, pur con qualche rifinitura, né Martinez né Southgate (lui un po' di più) cambiano molto rispetto allo schieramento titolare di questo Mondiale. Eppure, va detto, a giudicare dai primi minuti sembra che siano solo i fiamminghi a credere davvero che la terza posizione conti qualcosa: lo dimostra il fatto che, dopo nemmeno 4', Rose si perde Meunier che, in spaccata, devia in rete un cross di Chadli. Belgio subito avanti e andazzo di gara chiaro come la luce del sole: i Diavoli rossi, oggi in giallo, a fare l'andatura, giocando con la consueta padronanza tecnica e lasciando agli inglesi solo le briciole. Un po' perché meglio organizzati, un po' perché i Three Lions non fanno nulla per contrastarli. E la prima frazione scorre così, con i belgi a dirigere l'orchestra e gli inglesi a guardare, replicando quanto accadde un paio di settimane fa, quando il match fra le due nazionali valeva il primo posto nel girone e, insieme, la parte di tabellone con Francia e Brasile.

Hazard la chiude

Quella partita il Belgio decise di giocarla e vincerla. L'Inghilterra restò un po' sulle sue, relegandosi al più facile percorso con Colombia e Svezia. In palio, questa volta, non c'era nulla di concreto. Solo l'onore della medaglia di bronzo. E il Belgio decide di prenderselo anche se nella ripresa l'Inghilterra alza sensibilmente il ritmo, iniziando finalmente a giocare a pallone e costringendo l'undici di Martinez a guardarsi le spalle. Pressoché costante l'affanno di Vertonghen sulla sinistra, dove Loftus-Cheek inizia a trovare qualche pertugio, ma anche per vie centrali gli inglesi iniziano a fare sul serio, con lo stesso esterno del Chelsea che trova il corridoio giusto per Dier, bravo a scavalcare Courtois con un colpo sotto ma sfortunato a trovare il miracolo di Alderweireld sulla linea di porta. I ritmi ora sono gli inglesi a dettarli, con il Belgio costretto ad affidarsi alle ripartenze. Niente di nuovo in realtà, e infatti all'ennesimo tentativo i ragazzi di Martinez ci azzeccano: imbucata di De Bruyne, scatto bruciante di Hazard che lascia sul posto Jones e infila Pickford sul primo palo per il gol che significa terzo posto. E, almeno per questa volta, la consapevolezza che questo gruppo poteva fare davvero qualcosa di straordinario. Sì, ancor di più di quanto è stato fatto.

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