Si è fermata a una manciata di millesimi dal sogno Sofia Goggia, quello di battere Mikaela Shiffrin sul SuperG dei Mondiali. La sciatrice bergamesca deve “accontentarsi” della seconda piazza del podio, chiudendo a 1.04.89, appena due centesimi dietro all'americana e a +0.05 dalal terza classificata, la svizzera Corinne Suter. Quasi un'impresa quella di Sofia, tornata a gareggiare solo un paio di settimane fa dopo l'infortunio post-Olimpiadi e piazzando subito un paio di secondi posti in discesa e SuperG a Garmisch. Ha lavorato per essere ai Mondiali e, dopo un recupero non certo semplice, arriva quasi sul tetto del mondo, a una sterzata dall'americana nella gelida mattinata di Are, in Svezia. Termometro a -17 ma cuore che ribolle di emozione per la sciatrice italiana, capace di passare dall'oro olimpico a PyeongChang all'incubo della frattura del malleolo, per poi tornare e spiazzare tutti con i lampi propri della sua classe.
Grande prova
Vento forte nella mattinata svedese, così tanto da lasciar quasi presagire un forfait, visti anche i quasi dieci secondi in meno riscontrati in fase di test. Poi gli elementi si placano, la temperatura sale un po', si decide comunque per una partenza abbassata e inizia lo spettacolo dell'americana Shiffrin, già tre ori mondiali e capace di piazzare il quarto con una discesa pressoché perfetta. E quella di Sofia non è da meno: l'infortunio sembra un lontano ricordo, le gambe vanno da sole su una pista che per lei è terra di conquista e sono reattive al punto da riuscire a tenersi in gara anche nel momento più difficile, quando gli sci sembravano aver perso aderenza dopo un salto. Alla fine, il risultato è impressionante per una che, solo pochi mesi fa, era ancora in palestra per la riabilitazione: “Mi sono tenuta in piedi pensando a questi Mondiali, li ho sognati, per essere qui mi sono svegliata ogni mattina alle 5.40 per andare in palestra e curarmi”.
Marsaglia sfortunata
SuperG sfortunato, invece, per Francesca Marsaglia, forse “vittima” proprio di quella partenza abbassata: “Mi dispiace perché hanno tagliato quella parte alta ma ci riproverò ancora in discesa. Mi dispiace perché speravo tanto in questa medaglia. Per la terza volta nella mia vita sono ai piedi del podio…”. Alla fine Marsaglia chiude settima, due posizioni sotto Nadia Franchini, autrice di un'ottima prova in una mattinata che, tutto sommato, si archivia con un bilancio più che positivo per i colori azzurri.