Esordio positivo per l'Uruguay di Tabarez che, nel match di Ekaterinburg, debutta nel Mondiale russo regalandosi 3 pesantissimi punti al fotofinish contro l'Egitto di Cuper, mandato k.o. allo scadere dalla zuccata vincente di Gimenez. Una vittoria che consente alla Celeste di affiancare i padroni di casa della Russia (vincenti per 5-0 nella partita inaugurale con l'Arabia Saudita) in cima al Gruppo A. Non una partita eccezionale, va detto, ma comunque positiva in termini pratici per l'undici sudamericano: gli egiziani, privi di Mohamed Salah (in panchina per tutta la partita), hanno tentato per quanto possibile di tenere botta, incontrando un Uruguay non particolarmente propositivo e riuscendo, per quasi tutta la partita, a non correre grossi rischi.
Suarez male, decide Gimenez
Polveri bagnate per la Celeste che, al suo terzo mondiale di fila dopo il flop del 2006, arriva con una squadra valida anche se non certamente la migliore che il Paese ha potuto offrire negli ultimi anni. Invidiabile, pur se privo ormai di Forlan, il fronte offensivo formato da Suarez e Cavani, anche se oggi entrambi hanno impattato sulla solida difesa egiziana senza regalare gorssi spunti. Ma, oltre che per questo, il gol di Gimenez ha anche un'altra valenza (da aggiungere all'aver regalato vittoria e punti all'Uruguay): il colpo di testa che ha mandato k.o. l'Egitto, infatti, spezza l'incantesimo del match d'esordio che, dal 1974 a oggi, è sempre costato o una sconfitta o un pareggio. Al di là di numeri e aneddoti, quella di Ekaterinburg non è stata sfida giocata più sul piano della tensione (sportiva) che su quello del gioco: poche idee, molta paura e scarsissima vena degli attaccanti, primo fra tutti Suarez. Il Pistolero, chiamato a riscattare la sua immagine nella Coppa del Mondo dopo il morso a Chiellini del 2014, si divora almeno tre occasioni da rete, esaltando anche i riflessi dell'ottimo Elshenawy. Accade tutto nel finale: l'Uruguay bussa alla porta egiziana con Cavani (palo su punizione) e l'abbatte con l'impatto aereo di Gimenez sul pallone che tinge di Celeste una partita fin lì dai forti chiaroscuri.
Marocco-Iran 0-1
Nel pomeriggio, primo match anche per il Gruppo B: Marocco e Iran si sono affrontate a San Pietroburgo in una sfida già decisiva per determinare chi, fra le due, avrebbe ostacolato Spagna e Portogallo per il passaggio del turno. Date le premesse, la sfida non ha certo risparmiato intensità e occasioni, con i nordafricani leggermente favoriti ma piuttosto imprecisi nelle coperture difensive. L'Iran ha optato per il gioco di rimessa, cercando di sorprendere i marocchini più di una volta in contropiede: l'occasionissima arriva nel finale di primo tempo, quando l'inserimento di Sardar viene neutralizzato da El Kajoui, che poi salva la porta anche sulla ribattuta di Jahanbakhsh. Il Marocco sfiora il gol a metà ripresa, quando Ziyech (cercato dalla Roma) si vede mandare in angolo da Beiranvand un sinistro al volo dal limite dell'area. Quando il pareggio sembrava ormai scontato, ecco che al 94' sbuca la testa di Bouhaddouz che, su corner per l'Iran, buca la propria porta nel tentativo di allontanare il pallone. Un'autorete clamorosa che regala ai mediorientali tre punti incredibili, mettendo già un macigno sul Mondiale dei Leoni dell'Atlante.