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FRANCESCO TOTTI: 40 ANNI, TANTI RECORD E UNA SOLA MAGLIA

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Una vita intera spesa nella Roma e per la Roma. Una carriera longeva, coronata da numerosi record, con addosso una sola maglia, quella giallorossa, dominando per un quarto di secolo i campi di calcio. Ne ha molti di motivi per festeggiare il Capitano della As Roma, Francesco Totti, che quest’oggi taglia il traguardo dei 40 anni ed è in piena attività. Un titolo mondiale con la nazionale, uno scudetto e svariati trofei con la società capitolina, e, soprattutto, 250 gol in Serie A. Nella storia del calcio, solo Silvio Piola ha fatto meglio, con ben 274 reti in 25 anni tra Pro Vercelli, Lazio, Torino, Juve e Novara. Tre anni fa, Totti raggiunse i 225 gol di Gunnar Nordahl, il “pompiere” svedese milanista che li segnò in 9 anni, dal ’49 al ’58 (210 col Milan,15 con la Roma). Il Capitano li ha segnati in 25 stagioni, tutti nella stessa squadra, con 604 presenze.

Il primo gol in Serie A arriva il 4 settembre del 1994, nel match Roma-Foggia, terminato 1-1. La prima di 45 doppiette la realizza in Bari-Roma (conclusa 1-3) il 9 novembre del 1997, l’ultima, col Torino, il 20 aprile scorso. Due sole triplette: Brescia-Roma 2-3 il 29 settembre 2009 e Roma-Bari 3-1 il 22 novembre 2009. Dei 250 gol, 71 sono su rigore, 21 su punizione e appena 10 di testa. 122 nel primo tempo e 127 nella ripresa. Il suo gol più veloce risale al 1′ di Roma-Cesena (match conclusosi 5-1) del 21 gennaio 2012; quelli più tardivi arrivano al 94′ di Roma-Fiorentina (2-1) giocata il 17 ottobre 1998, al 92 ‘di Lecce-Roma (0-3) disputata il 4 aprile 2004, e al 89′ di Udinese-Roma (1-4) giocata il 9 aprile 2011. La zona Cesarini suscita un certo fascino per Francesco Totti, non solo perchè ultimamente entra nell’ultimo quarto di match, le statistiche parlano chiaro:oltre il 90’, in 25 anni, ha segnato ben 14 gol.

Con la maglia giallorossa, diventata la sua seconda pelle, il numero 10 capitolino ha segnato a 38 squadre in Serie A: obiettivo speciale il Parma, con ben 18 centri. Seguono poi Fiorentina e Sampdoria con 15 reti; Cagliari e Udinese a quota 14; il Bari con 12 gol. E ancora: Palermo, Inter e Lazio 11; Chievo e Juve 9; Lecce, Milan e Atalanta 8; Brescia, Bologna e Napoli 7; Reggina, Genoa e Torino 6; Empoli, Verona e Livorno 5; Messina, Perugia, Piacenza, Siena e Catania 4; Modena 3; Cesena 2; Ancona, Ascoli, Como, Foggia, Reggiana, Salernitana, Sassuolo e Vicenza 1. Inoltre, Totti è terzo nella graduatoria assoluta delle presenze in A con 604, alle spalle di Zanetti e Maldini. Con quest’ultimo condivide il record del maggior numero di campionati consecutivi nella massima categoria del calcio italiano, 25.

E non è finita qui: suo è il record di maggior numero di gol segnati con una sola squadra, il maggior numero di rigori segnati in Serie A, è il giocatore più anziano ad avere segnato una doppietta in A e un gol in Champions League. Meno invidiabile il numero di espulsioni rimediate, ben 11, che lo colloca al quinto posto assoluto (in folta compagnia ) alle spalle delle 16 di Lorenzi e delle 12 di Di Biagio, Falcone e Pinzi. Numeri impressionanti, che fanno del “pupone” un’autentica leggenda del calcio.

Nel giorno dei suo quarantesimo compleanno, piovono gli auguri da parte di tanti colleghi. “France’, quattro e zero. Anche tu sei arrivato a 40. Tanti auguri”. Il messaggio di Alessandro Del Piero è molto particolare: l’ex bianconero rievoca il celebre gesto rivolto dal capitano della Roma a Igor Tudor dopo un Roma-Juventus 4-0. In un video, mandato in onda da Sky Sport, Del Piero sorride riguardando le immagini di una vecchia gag fra lui e Totti in Nazionale durante la registrazione di un video con le famose barzellette del romanista: “Ridevo per questo suo modo di esprimersi. Ci abbiamo messo almeno 45 minuti a registrare questa scena, non c’era modo di smettere di ridere: Francesco è geniale anche per questa sua capacità. Ho riso tanto con lui e poi ho colto la vittoria più bella, ovvero la Coppa del Mondo. Questo significa che si può fare tutto in un ambito professionale, basta farlo al momento giusto”.

Anche Zanetti, anch’esso capitano di lungo corso la vede così: “Come si arriva a 40 giocando e correndo? Con passione: ti porta a voler essere protagonista, a dare sempre tutto, dare qualcosa in più per i ragazzi che cominciano. E devi avere senso di appartenenza. Vedere Totti giocare e dimostrare quel che è capace di fare è sempre un grande piacere. Io e Francesco abbiamo trascorso bellissimi momenti, e spero che possa ancora dimostrare quanto vale. Anche oltre i 40, se gli andrà”. E Totti, per ora, non ha nessuna voglia di appendere gli scarpini al chiodo.

Ma l’Ottavo Re di Roma, l’ironico autore di libri di barzellette (su se stesso), l’ambasciatore dell’Unicef, l’attore insieme alla moglie Ilary Blasi in spot e siparietti televisivi, persino fumetto in “Topolino” con Papertotti, e tanta silenziosa beneficenza. Anche questo è Francesco Totti, forte di una carriera inimitabile, perfino a dispetto dei pochi titoli vinti. Poche le ombre che avvolgono la sua figura sportiva: uno sputo di troppo, lo schiaffo a un ex compagno di squadra, la maglietta “Vi ho purgato ancora” mostrata ai tifosi laziali. Senza poi dimenticare la parentesi azzurra della Nazionale: 9 gol in 58 partite, tra cui però va ricordato il famoso “cucchiaio” agli Europei 2000. Nella semifinale Italia-Olanda, si va ai rigori. “Mo je faccio er cucchiaio” confida a Di Biagio dal dischetto di centrocampo; beffa van der Saar guadagnando la finale. “Se avessi sbagliato, non sarei più uscito di casa”, confesserà il Capitano il giorno dopo. Sei anni dopo, questa volta senza “cucchiaio”, Totti spedisce l’Italia ai quarti di finale ai Mondiali di Germania 2006, con un altro rigore, quasi all’incrocio dei pali nel match contro l’Australia.

Con la Roma l’identificazione è totale: si sprecano i gol capolavoro come quello che lo stesso Totti ritiene sia il più bello, un altro cucchiaio, a San Siro (2-3) con l’Inter il 26 ottobre 2005, che va di pari passo con il tiro al volo che si insacca nella porta della Samp (2-4) il 26 novembre 2006. O il “cucchiaio” del 5-1 alla Lazio il 10 marzo 2002 (con la dichiarazione d’amore a Ilary nella t-shirt, “6 unica”), il dribbling al Torino con finta al portiere con la suola il 6 gennaio 2002, il primo gol al Foggia, un sinistro rasoterra; il destro al volo che fa secco Buffon e porta in vantaggio la Roma nel match-point scudetto con il Parma il 17 giugno 2001.

Memore del passato, lo sguardo del Capitano è sempre rivolto al futuro. Quello di quest’anno è un compleanno al passo coi tempi e, dunque, social. Infatti, il numero della Roma ha lanciato la sua pagina Facebook ufficiale, dalla quale saluterà fan e tifosi in diretta il 27 settembre, alle ore 20:00, inaugurando anche un nuovo canale YouTube.

Fabio Beretta: