Sette lunghissimi anni dall’ultima volta: era il Gp di Germania e al volante c’erano Fernando Alonso e Felipe Massa. Era stata quella l’ultima doppietta Ferrari, fino a quando la SF70H di Sebastian Vettel, seguita da quella di Kimi Raikkonen, non ha visto all’orizzonte la bandiera a scacchi di Montecarlo, andando a riprendersi un bi-trionfo a cui da troppo tempo il Cavallino stava rinunciando. Quella di Monaco è stata la gara-simbolo di una Ferrari ritrovata, capace di far sue le qualifiche e di dominare in pista senza concedere nulla, complice un Hamilton, partito 13esimo, invischiato fin dalla partenza nelle retrovie. Era il successo che mancava per consacrare davvero la Rossa di Maranello al rango di candidata al titolo mondiale. Veloce in pista e organizzata ai box: lavoro di squadra e talento al servizio di una macchina che, quest’anno, va davvero forte.
Scatto e controllo
Il Gp di Montecarlo, dove il team italiano non vinceva dal 2001 (con Schumacher al volante), una certezza l’ha data a tutti: la Ferrari c’è. E la partenza sprint di Kimi Raikkonen, in pole, la dice lunga sulla domenica che aspetta il campionato di Formula Uno: sprint fulmineo, con Vettel incollato e Bottas, terzo, che regge il ritmo solo per il primo giro. Per gran parte della prima fase, la situazione è questa: l’accoppiata di ferraristi viaggia spedita, dietro si lotta. L’unico a voler dire la sua sembra Daniel Ricciardo che, dopo il primo stop di Raikkonen, inizia a guadagnare parecchio in pista, girando però sugli stessi tempi di Vettel. Una situazione che favorisce il tedesco, capace di rientrare in pista, dopo il suo stop, anche davanti al compagno di squadra, prendendo la leadership della corsa e mantenendola fino alla fine.
Pasticcio Button, trionfo Ferrari
Un sussulto arriva attorno al 60esimo giro, quando il rientrante Button azzarda un sorpasso all’interno su Wehrlein all’entrata del tunnel, facendo impattare la posteriore destra del tedesco sulla sua anteriore sinistra: la Sauber decolla e si capovolge fino ad appoggiarsi, girata di fianco, sul muretto a bordo pista, fortunatamente senza conseguenze. Risultato: safety car in pista e ritiro per entrambi. All’inglese non bastano gli incoraggiamenti di Alonso da Indianapolis per permettere alla McLaren di ottenere almeno un piazzamento, mentre per Wehrlein la stagione sembra davvero maledetta. L’ingresso della Sc rimescola un po’ le carte, il gruppo si ricompatta ma l’andatura dei due di testa è troppo sostenuta: anzi, è proprio alle loro spalle che Verstappen (rimasto invischiato nei doppiaggi a causa di una strategia errata della Red Bull), Bottas e uno straordinario Ricciardo si danno battaglia. Poco dopo lo “sciogliete le righe”, finisce la gara dell’altro pilota McLaren, Vandoorne, finito sui cordoli, a conferma dell’ennesimo weekend nero per il team britannico. La vittoria del Cavallino stavolta è un trionfo: Vettel e Raikkonen vanno finalmente in coppia sui due gradini più alti del podio, affiancati da un ottimo Ricciardo. E Hamilton? Settimo, mai in gara e, ora, lontano 25 punti da Seb.