La metamorfosi del brutto anatroccolo del tennis italiano si è compiuta. La sua incessante altalena di risultati e prestazioni si è finalmente fermata: a 31 anni Fabio Fognini si accorge di essere diventato uno splendido cigno, vincendo sulla terra rossa di Montecarlo il primo titolo in un Master 1000 della carriera. Nessun giocatore del nostro Paese c’era mai riuscito. Stavolta Fognini l'impresa la fa davvero: dopo aver messo k.o. Nadal, l'azzurro batte anche Dusan Lajovic nella finalissima di Montecarlo. Un'ora e 38 minuti di tennis contro il serbo, numero 48 del mondo, giocato nonostante un problema alla coscia destra, concludendo così un torneo che lo ha visto assoluto protagonista. Un'impresa da leggenda, non solo per lo sport azzurro che mette in bacheca il suo primo M1000 nel tennis, ma anche per lo stesso Fognini che, oltre a Nadal, ha regolato nel turno precedente anche il campione in carica degli Internazionali di Roma e degli Atp Finals, nonché numero 3 al mondo, Alexander Zverev. Il sanremese mette quindi in bacheca il suo primo Masters e compie un bel balzo nella classifica Atp, portandosi a 245 lunghezze dalla top ten.
La partita
Nel terzo gioco arriva il primo break: a Fognini scappa un dritto in lunghezza. Nel game seguente Fognini sulla prima palla break in favore dell’italiano viene giocato il punto più bello della partita. Sulla seconda chance Fognini pareggia i conti. Situazione che destabilizza il serbo e dà fiducia a Fognini che allunga 4-2. Dal 3-1 il parziale dei punti registra 16 a 6 in favore dell’italiano. Così dopo 45 minuti e una palla break concessa sul 5-3 e servizio, l’italiano porta a casa il primo parziale. Con tre punti di consecutivi nel game iniziale del secondo set Fognini strappa il servizio all’avversario. A metà del secondo set Fognini chiede l’intervento del fisioterapista per un problema alla caviglia. Colpo di scena che per fortuna non compromette il prosieguo dell’incontro. Anzi nel dolore il numero uno del tennis italiano dà il meglio e costringe il rivale ai vantaggi nel nono gioco. Poi una steccata di Lajovic regala a Fognini il momento più intenso e felice della carriera. Da lunedì “Fogna” raggiungerà il suo best ranking: 12 al mondo, ad una manciata di punti dal Top 10.