Umiliata, offesa e strapazzata, la Roma che lascia a testa bassa la Coppia Italia sepolta sotto una valanga di gol a Firenze. Finisce 7-1 per la Fiorentina. Travolta una piccola Roma che si inchina al Franchi ad una bellissima Viola che mette a nudo in una serata fredda e piovosa, tutti i limiti giallorossi. Senza gioco, idee, senza difesa. Tripletta di Chiesa oltre i gol di Benassi, Muriel e Simeone (2). Inutile per i giallorossi il momentaneo 2-1 di Kolarov.
Fiorentina sprint
La Fiorentina è quella annunciata con davanti Mirallas, Muriel e Chiesa, Veretout Benassi e Fernandes nel terzetto di centrocampo. Dietro, Pezzella e Vitor Hugo davanti a Lafont, con Milenkovic e Biraghi sugli esterni. Modulo 4-3-3, mentre Di Francesco va ormai con il suo collaudato 4-2-3-1. Molte le novità. Torna Florenzi esterno a destra, Kolarov giostra dalla parte opposta, con Fazio e Manolas davanti a Olsen. In mezzo Di Francesco ripropone Nzonzi accanto a Cristante, Zaniolo a sinistra, El Shaarawy a destra, torna Pastore in veste di trequartista alle spalle di Schick preferito a Dzeko. Si comincia sotto la pioggia e in casa giallorossa, piove sul bagnato. L'unico a provarci con una certa consistenza è il solito e solo Zaniolo. Un paio di lampi del baby e poi sale in cattedra la Fiorentina. Dietro la Roma balla perché Chiesa si muove con costanza sull'intero fronte d'attacco senza mai dare punti di riferimento, alternandosi con Mirallas. Veretout in mezzo detta i tempi e orchestra con decisione la manovra viola che dietro soffre paticamente nulla. L'esatto contrario della Roma, senza difesa. Florenzi soffre Mirallas e le sovrapposizioni di Biraghi, Manolas fa quello che può, tiene la posizione ma è poco sorretto da Fazio e lo stesso Kolarov non regala sicurezza davanti agli sguscianti attaccanti Viola.
Inizio del calvario
Il vantaggio degli uomini di Pioli è solo questione di qualche minuto, sette per la precisione. Errore grossolano di Pastore in mezzo al campo che innesca il controgioco viola, sul centro dalla sinistra, buca Manolas e Chiesa anticipa Fazio e la mette dentro. Esplode il Franchi: 1-0 Fiorentina. La Roma appare stordita, non riparte e si affida a giocate sporadiche soprattutto su palle inattive. Cristante centra il palo a stretto giro, ma è un fuoco di paglia. Fiorentina più reattiva sulle seconde palle e incisiva sugli esterni. Chiesa fa una cosa pazzesca, la mette in mezzo per Benassi che si ritrova solo con la porta spalancata, ma non trova il pallone e la Roma si salva. Per poco, perché su una imbucata di Mirallas, Chiesa beffa l'imbambolata retroguardia giallorossa e davanti a Olsen lo gela per il 2-0, con gravi responsabilità di Fazio e Kolarov. Vitor Hugo è costretto a lasciare il campo per noie muscolari, dentro Laurini che va a destra con Milenkovic comporre la coppia centrale davanti a Lafont. La Roma è alle corde, ma la Fiorentina spalanca a Kolarov un invitante corridoio che l'esterno sfrutta, arriva al limite e senza assillo di marcatura batte a botta sicura. Lafont può nulla: 2-1 e partita riaperta. Forse perché la Fiorentina ha un altro passo. Biraghi va in sovrapposizione sulla sinistra, si beve Florenzi e la mette dietro dove a rimorchio arriva Muriel, libero di battere senza pressione e Olse è battuto per la terza volta: 3-1 Fiorentina. Poi si esaltano i due numeri uno, prima Olsen nel deviare in angolo sullo scatenato Chiesa, poi Lafont sul colpo di testa ravvicinato di Schick.
Roma impalpabile
I giallorossi non decollano mai. Azione lenta e prevedibile. Pastore sbaglia in quantità industriale, Nzonzi non incide, Schick si vede quasi mai, El Shaarawy latita e davanti il solo Zaniolo non può bastare per mettere a nudo la Fiorentina. La Roma non fa male, l'esatto contrario della Fiorentina che vola sulle ali dell'entusiasmo e con un gioco frizzante, in velocità che manda ai pazzi la statica e dormiente retroguardia giallorossa. Restano negli spogliatoi Pastore e Nzonzi per Pellegrini e Dzeko. Ma anche la ripresa non regala niente di buono. Ennesima palla persa in uscita, palla in corridoio esterno per Benassi che di destro la piazza alle spalle di Olsen. Ed è sprofondo giallorosso: 4-1, passivo pesantissimo in quella che per la Roma doveva essere la partita della vita, aggrappata a quella Coppa Italia che avrebbe dovuto rappresentare l'obiettivo da centrare in una stagione avara di soddisfazioni. Esulta Pioli, mastica amaro Di Francesco. La Fiorentina c'è, è bella a vedersi, la Roma scivola sul bagnato del Franchi e si interroga. Squadra molle, con una spinadorsale di vetro pronta a frantumarsi al primo contatto. Chiesa continua a seminare il terrore palla al piede, mentre Simeone prende il posto di Muriel.
Umiliazione servita
La Roma resta pure in dieci perché Dzeko si becca il rosso per proteste. Sul Franchi piove, sulla Roma grandina. Kolarov si fa eccellare da Chiesa che lo anticipa e di sinistro firma la sua personale tripletta: 5-1 Fiorentina, tanta roba viola, Roma a picco. Dentro De Rossi per El Shaarawy e standing ovation per Chiesa che lascia il posto all'ex Gerson. La Roma non c'è più, devastata da una Fiorentina che dilaga con la forza dei nervi distesi. Fernandes, anche stasera tra i migliori grazie alle sue coperture, inventa un filtrante al bacio per Simeone che si inserisce coi tempi giusti nella burrosa retroguardia giallorossa e la mette dentro: 6-1, ma che figuraccia la Roma. Ma non è finita perché Simeone infierisce ancora e in contropiede firma il 7-1. Che pena la Roma. La partita della vita si trasforma in una impietosa Waterloo per la truppa di Di Francesco, più in discussione che mai. La Roma non c'è, errori grossolani che si ripetono ormai con troppa consuetudine. Non convincono neppure le scelte di Eusebio, stasera ancora più solo. Sorride invece Pioli. La sua Fiorentina è un piacere tutto da vedere.