Può piacere come può non piacere. Ma il dibattito che sta dilagando in Spagna va oltre i canoni di bellezza sulla nuova maglia della Seleccion. Una polemica che, probabilmente, non avrebbe avuto un così grande eco mediatico se Barcellona non avesse dichiarato unilateralmente l'indipendenza dal Governo di Madrid. E così, le sfumature che compaiono sulla nuova “camiseta” della Roja alimentano discussioni di natura politica.
Sfumature repubblicane
La Nazionale spagnola nei giorni scorsi ha presentato le maglie con le quali scendera in campo durante i Mondiali di Russia 2018. L'Adidas, ideatrice del nuovo modello, ha decorato la classica casacca con tre diverse losanghe verticali di colore giallo, rosso e un turchese che, nell'insieme, sembra assumere tonalità tendenti al viola. Colori che non hanno nulla a che vedere con l'indipendenza della Catalogna ma che ricordano quelli della bandiera della Seconda Repubblica, iniziata nel 1931 e conclusa dopo la guerra civile del 1939. Un vessillo conservato anche dal governo repubblicano, rimasto in esilio fino alla morte di Francisco Franco (avvenuta nel1977). Il Governo di Madrid si è spaccato: i politici si sono divisi tra favoreli e contrari a seconda del loro gruppo. A confermalo è lo stesso presidente della Federcalcio spagnola, Juan Luis Larrea, che ad As ha rivelato di aver ricevuto pressioni direttamente dal Governo: “Abbiamo ricevuto critiche dall'alto. Non direttamente dal governo, ma sappiamo che non ami il disordine che si è creato, così come il fatto che non piaccia la maglia. Ma non è semplice risolvere questa situazione, perché a partire dal 9 novembre sarà in commercio in tutta la Spagna. Forse potremmo continuare a usare il modello vecchio fino a che non sarà passata questa tempesta”. Un'ipotesi non molto semplice da realizzare poichè in ballo ci sono ben 25 milioni di euro, ovvero la somma che il noto marchio di abbigliamento sportivo, completamente autonomo nel potere decisionale per la creazione delle divise (in teoria potrebbe anche cambiare del tutto i colori della divisa) garantisce alla federazione spagnola.
Maglie più belle in passato
A darne un'ulteriore conferma del fatto che a Madrid non piaccia il nuovo modella della Roja sono le parole del del ministro della Pubblica Istruzione, Cultura e Sport, Íñigo Méndez de Vigo, nelle sue dichiarazioni rilasciate ad Antena 3: “Per me si tratta di una responsabilità della Rfed e non del governo. Dal mio punto di vista credo che nel passato la Nazionale abbia avuto maglie più belle di questa”. Queste frasi, sulle quali si potrebbe aprire un altro lungo dibattito, non sono passate inosservate dall'Adidas che tramite un comunicato ha subito precisato “che il lancio della maglia della Spagna per i Mondiali in Russia 2018 è fuori da qualsiasi connatazione politica. L'Adidas lavora con la selezione spagnola da più di 30 anni, mettendo a disposizione i migliori materiali, con l'obiettivo di permettere il massimo rendimento degli atleti. In questo caso il modello rende omaggio a uno dei più famosi del passato, cioè quello utilizzato nella Coppa del Mondo 1994“. Nel frattempo, in Spagna, sono tante le persone, grandi e piccini, a cui non dispiace la “nueva camiseta”. Perchè, effettivamente, nella storia del calcio, le divise poco fashio sono ben altre.