Ci vuole il miglior Dovizioso per rompere l'incantesimo di Losail e centrare il primo successo su questo circuito dopo ben tre secondi posti consecutivi, in quello che è anche il gp inaugurale di una stagione che il Dovi ha iniziato dove aveva finito: sorprendendo tutti. E il forlivese ha sorpreso anche il rivale Marquez, finito secondo nonostante una Honda nettamente migliore di quella dello scorso anno. Del resto, la supremazia Ducati su questo tracciato è tutt'altro che una novità: Stoner ci vinse tre volte di fila (2007, 2008 e 2009), Andrea ha conquistato altrettanti argenti in sella a una Desmosedici che oggi è stata inarrivabile sotto tutti i punti di vista, confermando che quanto fatto di buono lo scorso anno non è stata una voce nel deserto. Buona terza posizione per la Yamaha di Valentino Rossi.
La gara
La potenza della Ducati e il talento di Dovizioso hanno saputo sopperire anche al deficit iniziale, che vedeva il forlivese addirittura invischiato attorno alla decima posizione. Partiti tutti con media anteriore e soft al posteriore tranne Petrucci e Pedrosa e davanti a tutti era scattato Zarco, bravo a mantenere la prima posizione ma senza riuscire ad allungare sugli inseguitori Marquez e Rossi, partito benissimo e ritrovatosi presto terzo alle spalle del campione del mondo. Il francese su Tech 3 viene messo nel mirino da Dovizioso, nel frattempo risalito fino alla quarta piazza, a cinque giri dalla fine, quando azzarda la stoccata che consente al gruppo alle spalle del francese di sopravanzare nelle prime tre posizioni: Zarco, passato in serie da Dovi, Marquez e Rossi, cola a picco e cade in ottava posizione, lasciando per strada quanto di buono fatto fin lì.
Volata finale
Mentre Andrea e Marc iniziano a battagliare curva su curva, Rins e Lorenzo si allungano nella sabbia, con il maiorchino che palesa di nuovo le sue difficoltà di adattamento alla Desmosedici. La Suzuki di Iannone tiene bene ma non va oltre il nono posto, mentre Petrucci, partito dalla prima fila, inizia a cedere qualcosa conquistando comunque una buona quinta posizione. Davanti intanto è bagarre: Marquez insidia il ducatista che non riesce a staccarsi ma che non da nemmeno segni di cedimento, preservando la testa della corsa senza soffrire particolarmente gli attacchi dell'iridato. Alla fine il gradino più alto del podio se lo prende ed è più che meritato.