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Disastro azzurro, Mondiale a rischio per l'Italia

Adesso si fa dura. E anche molto. L'Italia stecca a Stoccolma la prima delle due partite di spareggio per andare ai Mondiali in Russia del prossimo anno. Vince la Svezia, sicuramente con merito, non perché sia una squadra di stelle, ma solo perché ha cuore e anima. L'esatto contrario di una Nazionale Italiana che ha praticamente nulla, se non il nome che si porta dietro, quello di una Nazionale quattro volte campione del mondo e che adesso, davanti ai modesti svedesi, rischia di non giocare la fase finale dei campionati del mondo. Perché il rischio c'è, vista l'Italia di stasera. Anzi, non vista, perché l'unica cosa vista in campo è stata la generosa volontà degli svedesi che ce l'hanno incartata con una prestazione sanguigna, fatta di pressing alto da togliere il respiro.

L'Italia è restata a guardare, schiacciata dalle sue stesse responsabilità, con il ct Ventura sconsolato a urlare in panchina. Non ci siamo. La partita l'ha fatta la Svezia, l'ha dominata sul piano del possesso palla, della volontà, un po' meno della qualità che invece spettava di diritto agli azzurri. Ma anche quella questa sera è rimasta negli spogliatoi. La partita la decide una sventurata autorete di De Rossi su conclusione di Johansson al sedicesimo della ripresa che beffa Buffon. Per gli azzurri due sole occasioni, dopo un paio di minuti un'incornata di Belotti, finita fuori di un soffio a portiere avversario battuto, poi nella ripresa un palo clamoroso di Darmian, con gli azzurri poco reattivi sul pallone rimbalzato a centro area. Ma al di là delle occasioni, è mancata l'Italia, senza brillantezza, senza qualità, senza gioco, senza gli attributi di chi aveva promesso la partita della vita perché un mondiale è un mondiale. E che adesso è a rischio.

Lunedì si replica a Milano. Sarà dura, e servirà l'Italia, quella vera, non quella in maschera di stasera, per evitare l'apocalisse di un'esclusione avvenuta solo una volta nella storia, ad opera dell'Irlanda del Nord nel 1958. Quando la fase finale, ironia della sorte, si giocò proprio in Svezia.

Ventura non digerisce il ko: “Una sconfitta immeritata, un risultato non corretto per quello che si è visto, non hanno fatto un un tiro in porta – ha detto il tecnico a caldo – Noi abbiamo avuto occasioni e preso un palo, spero che a Milano concedano a noi quello che hanno concesso a loro. In una partita così serviva più attenzione”. E Bonuncci ha ammesso che al ritorno servirà “la partita della vita”. Sicuramente non basterà l'Italia vista a Solna.

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