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Dal campo alla vigna, la nuova vita di Hernanes

Anderson Hernanes de Carvalho Viana Lima (classe 1985) centrocampista di qualità già della nazionale brasiliana e  trascinatore della Lazio è oggi un giocatore del San Paolo, e la sua fede nel Cristo è esplosa grazie a una Juventus che ha molto a che fare con la società paulista, come rievoca con Corriere.it  uno dei più celebri Atleti di Dio: “Ho già conquistato molti titoli ma la vittoria più importante è arrivata quando ho giocato con la Juventus San Paolo, in via Javaru nel quartiere della Mooca. Stavo facendo un test con la squadra e il mio amico mi invitò ad una chiesa vicino al club. Era la prima volta che entravo in una chiesa evangelica perché non sapevo esistesse. Sentì la Parola in quella sera e consegnai la mia vita a Gesù”. Il nome dell’azienda agricola, “Cà del Profeta“, ricorda il soprannome che gli fu dato per l’abitudine di citare i versetti della Bibbia. Anche i vini non hanno nomi casuali: Efraim (dalla Genesi) è quello che ha dato all’etichetta del suo vino preferito, la Barbera; Saudade (in brasiliano “nostalgico rimpianto”) per il Grignolino.

Verso Montaldo

Il campione Anderson Hernanes, ex Lazio, Inter e Juve, un passato nella nazionale brasiliana e un presente nel San Paolo del Brasile (medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Pechino), ha scelto le colline di Montaldo Scarampi, piccolo centro dell’Astigiano, per costruire il suo angolo di paradiso, un’azienda agricola circondata dai vigneti dove nascono i vini che ha conosciuto quando giocava nella Juve. Un progetto quasi ultimato. “Ho la passione per i vini e per la cucina e quando vivevo a Torino giravo cantine e ristoranti – racconta alla Stampa il campione originario di Recife (Nord Est del Brasile), 34 anni, miglior giocatore under 23 nel 2009 per il Times – prima ho frequentato l’Albese, però per cercare casa ho preferito l’Astigiano, meno battuto e più comodo: dista 40 minuti da Torino e un’ora da Milano. E il panorama non ha nulla a che invidiare a quello delle Langhe”.

I primi passi

Era il 2015 quando Hernanes è piombato nel piccolo centro di poco più di 700 abitanti. “Me lo sono ritrovato in cortile, erano le 15 di un venerdì, è arrivato con la Jeep nera, da solo, in tenuta sportiva – spiega alla Stampa Enzo Forno, ex sindaco del paese e produttore vinicolo che Hernanes chiama “secondo papà” per il legame che si è creato -. La prima cosa che ha notato è la posizione della cascina, un balcone sospeso tra le vigne. Ha voluto conoscere i tipi di vitigni e degustare i vini”. È partita la scommessa. “Mi ha chiesto di imparare a fare il vino, di sperimentare in particolare il Grignolino. E la prima volta ha voluto vinificarlo a casa sua, nel terrazzo di Torino. Così un pomeriggio sono andato su con le mie ceste di uva e mi sono trovato la piccola pigiatrice elettrica e le vaschette di acciaio che aveva comparato. È stata una grande festa con i suoi quattro figli”.

Il sogno

A Montaldo Scarampi il cantiere è agli ultimi passi. Proprio nei giorni scorsi il “Profeta” ha voluto invitare gli amici e tutti quelli che hanno collaborato per un “pranzo in amicizia” e un brindisi con i vini della sua azienda attorniata da cinque ettari di vigne (Barbera, Grignolino e Brachetto). Il progetto è dello studio Cohesion di Torino, a coordinare i lavori i geometri di Mombercelli Alessandro e Gian Luca Musso (presidente nazionale di GeoSport): “È stato curato l’impatto paesaggistico, è una struttura rivestita in pietra – sottolinea alla Stampa Musso  – la particolarità è che il tetto sarà ricoperto di terra su cui saranno piantate le viti. Sarà un luogo dove meditare e degustare guardando il panorama”. Il sogno: “Vorrei che la mia casa diventasse un agriturismo”.

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