La vittoria più bella, quella che serviva, e la Juve l’ha trovata, domando allo Stadium un irriducibile Psv Eindhoven. Partita intensa, giocata con la testa dai bianconeri, che la dominano sul piano del gioco. Sblocca McKennie poi, d’improvviso, si accende il Psv che pareggia con Perisic. Alla fine la decide Mbangula ed è una vittoria pesante che pone la Juve nella condizione di andare in Olanda con un piccolo ma prezioso vantaggio.
Serve il segnale
La Juve ritrova il Psv dopo il comodo 3-1 della prima fase. Thiago Motta si affida al suo 4-2-3-1. Non c’è Koopmeiners dirottato in panchina. Davanti ancora fiducia a Kolo Muani, con a supporto Nico Gonzalez, McKennie trequartista e Yildiz. Locatelli e Douglas Luiz intermedi. Dietro, davanti a Di Gregorio, Gatti e Veiga, con ai lati Weah e Kelly. Nel Psv Eindhoven, Bosz si affida al suo 4-3-3: tra i pali Benitez, davanti a lui Ledezma, Flamingo, Obispo e Mauro. In mezzo operano Schouten, Veerman e Saibari, mentre in prima linea il tridente formato dall’ex Inter Perisic, de Jong e Lang. Allo Stadium fischia il tedesco Siebert.
Sblocca McKennie
La Juve parte forte come prevedibile e prende subito campo. Weah si sgancia con continuità e porta pericoli alla porta olandese. Poi è Kolo Muani a spaventare l’incerto Benitez. Dietro giganteggia Gatti e sono venti minuti di sola Juve, con il Psv a leggere la partita. Poi, gli olandesi si svegliano e nella parte centrale della prima frazione provano a rendersi pericolosi, ma la Juve non molla un centimetro. E alla prima vera occasione, passa. Il vantaggio lo firma McKennie con una staffilata imprendibile, ma grande percussione di Gatti che dal fondo mette un pallone troppo invitante per essere sprecato. E’ l’1-0 che decide la prima frazione.
La riprende Perisic, decide Mbangula
Motta cambia a inizio ripresa, dentro Mbangula per Yildiz. La Juve parte forte, Weah sfonda a destra, mette in mezzo, sul secondo palo c’è Mbangula che calcia di controbalzo, ma non è fortunato. Ma all’improvviso il guizzo olandese. Una fiammata di Perisic che si beve un morbido Kelly e mette alle spalle di De Gregorio. Tutto da rifare. Adesso la Juve deve cambiare marcia: entrano Conceiçao, Thuram e Koopmeiner. La squadra di Thiago Motta si disunisce, troppa nervosa nella manovra, con il pallone che scotta. Ma la Juve attacca, dentro anche Vlahovic. Mbangula spinge, prova a dare consistenza agli affondi bianconeri. Ed è proprio il neo entrato a riportare avanti la Juve: affondo di Conceiçao che va sul fondo e mette in mezzo, Benitez è incerto nell’uscita, palla nei piedi di Mbangula che non si fa pregare: 2-1 Juve. Qualche brivido nel finale, ma la Juve tiene con grande determinazione e porta a casa una vittoria pesantissima. Dalla quale ripartirà tra otto giorni in Olanda.