Quattordici crociati k.o. in tre anni e mezzo. Numeri da record in casa Roma dove, con l’infortunio di Rick Karsdorp, il numero di giocatori costretti ai box da una lesione di questo tipo è diventato decisamente troppo elevato per passare inosservato. Aveva iniziato Strootman, nel 2014, in un drammatico Napoli-Roma. Poi un’ecatombe: Florenzi, Rudiger, Ponce, Mario Rui, Emerson Palmieri, Nura, Luca Pellegrini, Tumminello, e, infine, lo stesso terzino olandese. Sarebbero 10 ma, sia il numero 6 giallorosso che l’esterno di Vitinia, il crociato se lo sono rotto due volte. Che succede? Qualcuno comincia a interrogarsi sulla tenuta dei campi di Trigoria, qualcuno se la prende con la sfortuna. Altri, invece, soprattutto via social, iniziano ad avanzare dubbi sull’efficacia della preparazione atletica e delle tournée estive, viste da molti più come uno sforzo eccessivo che come un tour di prestigio.
Karsdorp k.o.
Di certo, la situazione dalle parti del ‘Fulvio Bernardini’ comincia a farsi sconfortante: Karsdorp era al rientro solo ieri, ed era alla sua prima da titolare in assoluto con la maglia della Roma. Una gara discreta, senza eccessi, lasciando intravedere qualche buon numero pur senza strafare. Poi l’uscita dal campo, i dubbi su una possibile distorsione e i primi mugugni. Poi la sentenza, amarissima: crociato rotto e arrivederci al campo per molti mesi. Un dramma per il ragazzo (appena 22enne), un colpo durissimo per i giallorossi, che su di lui facevano grande affidamento già per questa stagione. Lui lo ha detto chiaro: sta vivendo un incubo ma, promette, si impegnerà per tornare più forte. Frase già sentita, purtroppo, fin troppe volte a Roma, sponda giallorossa.
Sfortuna e non solo
Il terzino verrà operato venerdì a Villa Stuart, dal professor Mariani, specialista in questo tipo di intervento. Poi il recupero, lungo, faticoso, inatteso. Karsdorp, sbarcato a Roma con grandi aspettative, ha già fatto i conti con un’operazione in artroscopia per una lesione del corno posteriore del menisco esterno del ginocchio destro. Un intervento già in programma, dissero i dirigenti giallorossi, dal quale avrebbe dovuto recuperare un fretta. Ci ha messo più tempo del previsto ma, finalmente, pubblico e staff avevano iniziato a intravedere le sue qualità sul terreno di gioco, dove ha mostrato qualche buona iniziativa e margini di crescita tutti da scoprire. Ora l’inaspettato crac, peraltro al ginocchio buono: è stato più che altro questo a far sospettare al pubblico giallorosso che possa non trattarsi solo di sfortuna.