La Juventus di Massimiliano Allegri mette un piede nei quarti di Champions League, grazie all’ottima vittoria per 0-2 ottenuta sul campo dell’Estadio Do Dragao di Porto, contro la formazione portoghese guidata da Nuno Espirito Santo. La stessa che, sei mesi fa, aveva eliminato nei preliminari la Roma, imponendosi all’Olimpico per 3-0 approfittando dei due cartellini rossi rimediati dagli uomini di Spalletti. Stavolta, in una sorta di contrappasso dantesco, è il Porto a rimanere in inferiorità numerica (doppio giallo per l’ex Inter Alex Telles) e a subire gli attacchi veementi dei bianconeri, capaci di violare per due volte la porta difesa da Casillas senza dover ricorrere ai gol dell’accoppiata Higuain-Dybala (con Mandzukic a supporto): per sbrigare la pratica portoghese, infatti, servono gli ingressi dalla panchina di Marko Pjaca e Dani Alves, autori materiali delle due reti che consentano alla Juventus di guardare alla gara di ritorno con una tranquillità sicuramente maggiore.
Follia Telles
Senza Bonucci, relegato in tribuna per motivi disciplinari, Allegri si affida alla difesa a 4, con Barzagli e Chiellini coppia centrale, e con Lichtsteiner preferito a Dain Alves sulla destra. Confermatissimo il quartetto offensivo, con Mandzukic e Cuadrado a supportare l’H-D di punta. Espirito Santo schiera gli uomini migliori, con il giovane André Silva come terminale offensivo. Come da tradizione, a partire meglio sono i padroni di casa, bravi a pressare i bianconeri ma non altrettanto a creare azioni davvero pericolose, come del resto gli ospiti italiani. La prima grande occasione, tuttavia, è proprio ad appannaggio bianconero, con Dybala che, liberato bene al tiro da Higuain al limite dell’area, calcia alto con il destro da ottima posizione. Decisamente più sfortunato sul finale di tempo quando, stavolta col sinistro, centra il palo alla sinistra di Casillas, autore poco prima di una prodezza su un tentativo di Higuain, sporcato dalla difesa portoghese. Il momento cruciale, però, arriva al minuto 26 quando l’ex interista Telles, già ammonito, si lancia in un intervento folle contro le caviglie di Lichtsteiner, rimediando l’inevitabile seconda ammonizione. Con il Porto in 10 uomini, la Juve inizia a macinare gioco, terminando in crescendo la prima parte di gara.
Cambi micidiali
Il secondo tempo conferma le impressioni su una Juve in avanzata costante e un Porto che via via arranca. I bianconeri ci provano ma non sfondano: ci riuscirebbe Dybala, ma la sua botta di sinistro (che termina in rete) viene vanificata dallo sbandieramento del guardalinee. Al 22′, Allegri toglie Cuadrado per inserire Pjaca, recentemente bacchettato dallo stesso tecnico toscano. E, per la più classica delle leggi non scritte del calcio, è proprio il giovane talento croato a sbloccare la gara, a soli 6 minuti dal suo ingresso in campo, insaccando con un bel diagonale al termine di un’azione piuttosto fortunata dei bianconeri. Con la Juventus avanti, il Porto inizia a scoprirsi, concedendo ulteriori occasioni per il raddoppio, che arriva puntuale con un altro neo-entrato, Daniel Alves, bravo a ribadire in rete un cross di Alex Sandro. Allegri le azzecca tutte (cambi compresi) e la Signora vince (e convince) nella bolgia del Do Dragao, buttando in questo modo un’occhiata e mezza ai quarti di Champions.
Siviglia-Leicester
Altra sconfitta per il Leicester di Ranieri, battuto per 2-1 al Pizjuan di Siviglia dall’11 andaluso, senza però assolutamente sfigurare. Anzi, gli uomini del tecnico di San Saba limitano i danni, e accorciano con un importantissimo gol di Vardy (il suo primo in Champions, nonché la prima rete delle Foxes in questo 2017) l’uno-due realizzato da Sarabia e Correa. Il Siviglia gioca meglio, colpisce due legni (con Vitolo e Rami) e fallisce un calcio di rigore con Correa, ipnotizzato da Kasper Schmeichel. I campioni d’Inghilterra, invece, sono bravi a capitalizzare una delle poche occasioni avute grazie al bomber in maglia numero 9, freddissimo nell’infilare in porta il perfetto traversone di Drinkwater. Alla fine, Ranieri resta sorprendentemente in corsa, mentre all’orizzonte si delinea un match di ritorno decisamente caldo al King Power Stadium.