Dentro o fuori, un fenomeno oppure l'altro. E' il bello o il brutto del Mondiale, quando la posta inizia a farsi alta e le sfide iniziano a essere quelle da dentro o fuori. A Niznij Novgorod la regola si palesa impietosa, così come si era manifestata alla Kazan Arena fra Messi e Mbappé: l'Uruguay batte il Portogallo 2-1, con la doppietta decisiva di Cavani a estromettere Cristiano Ronaldo dalla corsa alla Coppa del Mondo. Sfida equilibratissima, squadre alla pari e due fenomeni in campo, entrambi attesi alla prova del nove: dentro o fuori, Celeste o lusitani, Matador o CR7. Ed ecco che, quando meno te l'aspetti, la dipendenza dalle giocate del numero 7 dei portoghesi si trasforma nell'arma vincente dei sudamericani, bravi a fare del gioco corale il grimaldello giusto per scardinare il 4-4-2 degli avversari e a regalare al centravanti del Psg la sua notte delle stelle.
Uruguay avanti
Che non fosse una partita scontata lo si è capito subito, dopo appena 7' di gioco, quando Cavani raccoglie con una torsione volante di testa un traversone dalla sinistra del compagno di reparto, Suarez, infilando la sfera sotto il sette della porta di Rui Patricio. Una manciata di minuti e l'Uruguay è già avanti, complice una combinazione d'alta scuola fra le due stelle dell'attacco Celeste. Al Portogallo, schierato in campo in modo speculare all'undici di Tabarez, saltano subito gli schemi ed è costretto a inseguire: ci prova José Fonte, in un'azione fotocopia a quella che ha portato al gol il Matador, ma il suo colpo di testa su cross di Guerreiro è fuori misura. Prova a scuotersi Cristiano Ronaldo ma il Pallone d'oro è poco assistito dai compagni e ben controllato dalla rocciosa difesa uruguayana. E allora è Suarez a provarci ma la sua punizione è neutralizzata da Rui Patricio. La gabbia sudamericana sugli avanti portoghesi funziona e, in finale di tempo, è ancora Cavani a sfiorare il raddoppio: scodellata di Godin, aggancio pauroso del Matador che taglia fuori Ricardo Pereira e tentativo volante che si perde però sul fondo.
Pepe illude, Cavani chiude
Nella ripresa il Portogallo prova ad accelerare i ritmi con l'Uruguay costretto ad alzare le barricate. Ci prova subito Raphael Guerreiro, che vince un rimpallo sulla trequarti e spara, senza fortuna, verso la porta di Muslera. Qualche minuto più tardi è Adrien Silva a far tremare la difesa uruguayana, con un destro smorzato da Godin che per poco non favorisce Ronaldo, in agguato in area di rigore. Sugli sviluppi del corner che segue, però, il Portogallo fa centro: scambio nei pressi della bandierina fra Joao Mario e Guerreiro, cross perfetto per il liberissimo Pepe che schiaccia alle spalle di Muslera il pallone dell'1-1. Il tempo per festeggiare, però, è decisamente poco: l'Uruguay si proietta nuovamente in avanti, lancio di Muslera verso Suarez sporcato proprio da Pepe che, involontariamente, serve sulla trequarti Bentancur bravo ad aprire il ventaglio per il destro-meraviglia di Cavani che, a giro, fa secco Rui Patricio. Una perla che vale oro per la Celeste che, al minuto 62, è di nuovo avanti. Ma nemmeno il tempo di esultare e il Matador si fa male, con gesto inequivocabile di strappo al medico di squadra: cambio e condizioni da valutare. L'Uruguay però resta solido e resiste al forcing portoghese: Bernardo Silva prova ad approfittare di uno svarione di Muslera ma la sua girata finisce alta. Entra anche Quaresma che prova a portare freschezza sulla destra. L'assedio portoghese però porta a poco: ci prova proprio l'ex Inter nel finale, calciando di destro un pallone vagante in area controllato però in due tempi da Muslera. Troppo poco per impensierire la Celeste che, alla fine, porta a casa vittoria e qualificazione. Per i campioni d'Europa e per il loro campione di tutto il Mondiale di Russia è già finito.