Sabato da incorniciare per Dominik Paris che, a Kvitfjell, conquista un Super G da manuale, chiudendo con un -43 sul padrone di casa Jansrud e addirittura – 60 dallo svizzero Feuz. Una vittoria da campione quale è l'altoatesino, iridato in carica nella specialità che, nella giornata di ieri, aveva già messo in bacheca la discesa libera. Assieme alla vittoria, Paris indossa il pettorale rosso del leader di specialità in questa Coppa del mondo, quanto alla conclusione manca solo una gara. Seconda doppietta nell'arco di qualche settimana, dopo la doppietta medesima centrata a Bormio che, senza timore di esagerare, consacrano Paris perlomeno il miglior discesista del Nuovo millennio, forse il migliore in assoluto per i colori azzurri. Quarto, a +82 Kriechmayer.
Paris perfetto
Ora a Dominik manca solo il Super G di Andorra che potrebbe consacrarlo campione del mondo per la prima volta (ora è primo a 330 punti). Sulle piste di Norvegia, l'azzurro è semplicemente il più forte di tutti. Ma anche più forte di tutto, visto che riesce non solo a riprendersi da qualche sbavatura iniziale ma anche a recuperare settore per settore, accumulando centesimi su centesimi. Di margine, ovviamente. Nulla che né Jansrud (ottimo fino all'ultimo settore, dove sbaglia e finisce in planata lenta al traguardo) né Feuz potessero nemmeno avvicinare. Oggi non ce n'è stato semplicemente per nessuno, Paris era in giornata e, quand'è così, in discesa è davvero il migliore.
Gli altri azzurri
Prestazione sufficiente per Christof Innerhofer, con pettorale numero tre: nona posizione per lui, a pari merito con Clarey. Una discesa senza infamia e senza lode per il brunicense, vittima di un errore nel passaggio centrale ma comunque in grado di perdere solo 1.13, facendo meglio di quanto potesse. Solo sedicesimo Mattia Casse, finito a +1.78 dal compagno di squadra.