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Capolavoro di Paris, il SuperG è d'oro

Domina Dominik. Gioco di parole obbligatorio dopo l'impresa dello sciatore azzurro nel SuperG di Are, solo un paio di giorni dopo quella sfiorata da Sofia Goggia. Un grandissimo risultato per il meranese, che chiude in 1'24''20, appena 9 centesimi più veloce dell'austriaco Kriechmayr e del veterano francese Cleary, battuti sul filo come aveva fatto Shiffrin con la collega bergamesca nel SuperG femminile. Stavolta il fil di lana sorride ai colori azzurri, visto anche il quarto posto di Christof Innerhofer e l'ottavo di Mattia Casse, che inizialmente non avrebbe nemmeno dovuto far parte del team. Ottavo sì, ma a soli 50 centesimi dall'oro. Bellissimo il SuperG e bellissima anche la prestazione azzurra, con il team che sulle nevi svedesi sembra trovarsi a proprio agio.

Discesa d'oro

Vittoria, come Patrick Staudacher nel 2007 e, guarda caso, proprio il 6 febbraio come lo sciatore vipitenese che, quel giorno di 12 anni fa, vinse il Mondiale in SuperG. Il terreno bianco oggi se lo prende un altro altoatesino, sfoderando una prestazione da sogno, la migliore, concedendosi qualche sbavatura solo nella parte finale, eccellendo dove invece tutti avevano mostrato di avere difficoltà. E per tutti s'intendono i due che lo hanno preceduto, gli elvetici Feuz e Tumler, entrambi in difficoltà in settori dove l'altoatesino se l'è cavata alla grande, nonostante condizioni meteo che, nella prima fascia oraria di gara, si era mostrato meno generoso rispetto alla seconda, quando il sole ha illuminato la pista facendo penare Dominik fino all'ultimo: “E’ stato molto difficile – ha commentato Paris -. Con questa visibilità, con queste onde è stata una guerra: si vedeva zero per terra con questa luce piatta. In qualche modo sono riuscito a mollare comunque. Si vede che tutti fanno fatica”.

Agli altri, però, resta solo il rammarico di essersi avvicinati senza riuscire a mettere la punta dello sci davanti: Kriechmayr e Cleary arrivano pari, con il francese che si toglie la soddisfazione di diventare, a 38 anni, il più anziano medagliato nella storia del Mondiale. Un ottimo risultato per il transalpino, finalmente a medaglia. 

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