Un Dovizioso formato mondiale quello che, sul bagnato circuito di Motegi, infila uno straordinario successo al termine di un duello all’ultima curva con Marc Marquez, leader e principale antagonista per il titolo iridato. Solo 11 lunghezze separano ora il forlivese dallo spagnolo, in una lotta apertissima e, oramai, ridotta a soli due contendenti visto il naufragio delle Yamaha nella pioggia giapponese: solo 9° Maverick Vinales, nemmeno arrivato al traguardo Valentino Rossi (caduto e out dalla corsa) in una doppia debacle che, con un colpo solo, spazza via i dubbi sulla strategia da adottare dal team di Iwata per l’attacco al titolo, visto che i due piloti di fatto si autoescludono dalla corsa al mondiale. Tutt’altro discorso per la Ducati, fra le più positive sul bagnato durante le prove, con un Dovi in vena di capolavori stando alla strepitosa rimonta che lo ha portato dal nono posto in griglia a conquistare la sua quinta vittoria stagionale.
Disastro Yamaha
Al via, l’unico a utilizzare la extra soft posteriore è Danilo Petrucci, visto che la Michelin opta per il ritiro (motivi di sicurezza) delle morbide. Una scelta che pagherà per il pilota italiano, visto il terzo posto finale. Se a inizio gara sono proprio il ternano e Jorge Lorenzo a darsele davanti a tutti, poco dietro inizia già a consumarsi la sfida fra Marquez e Dovizioso, con il pilota Ducati capace di portarsi a tiro del rivale già dopo 3 giri. Nel frattempo, il suo compagno di squadra vanifica una buona partenza impattando con Zarco e scivolando via dalla pista (e dalla gara). Stessa sorte toccata a Rossi, 8° quando cade finendo sulla ghiaia salutando definitivamente le speranze iridate. Non fa certo meglio Vinales, già dietro al Dottore quando questi scivola fuori pista. Bene, invece, Andrea Iannone (4°).
Dovizioso super
A 12 tornate dalla fine, Petrucci viene sorpassato in rapida successione da Marquez e Dovizioso che, lasciato alle spalle il ternano, iniziano a dare spettacolo. A -6, il forlivese stacca e sopravanza lo spagnolo, che comunque non molla. Il duello è d’altri tempi, con entrambi a scambiarsi tentativi di infilata a colpi di una manciata di decimi, in condizioni che, solitamente, favoriscono il pilota Honda, maestro negli scontri corpo a corpo. Dovi resiste, Marc lo passa nuovamente ma, a un paio di curve dalla bandiera a scacchi, un piccolo lungo dello spagnolo spalanca a Dovi la strada del successo, con un sorpasso all’interno che vale oro. Motegi lo ha confermato: la sfida mondiale sarà roba loro.