Nei giorni più delicatI per il calcio italiano, anche il Presidente della Repubblica ha detto la sua riguardo il nuovo scandalo Calcioscommesse, contemporaneo ad altre situazioni che mettono in cattiva luce lo sport più amato del nostro paese, come l’offesa sessista del presidente della Lega Dilettanti Belloli, e l’indagine sui dirritti tv. “Il calcio vive un vuoto etico? Venendo qui per quella che sono certo sarà una serata di sport autentico pensavo ai tanti italiani che seguono il calcio e chiedono che sia vissuto come uno sport, praticato con correttezza assoluta, intanto sul campo, per rispetto loro oltre che naturalmente per rispetto della legge – ha commentato ieri, entrando all’Olimpico per seguire la finale di Coppa Italia – Riguardo a tutti questi comportamenti fraudolenti, imbrogli e inganni, occorre procedere rapidamente con severità. Occorre fare di tutto perché il calcio sia vissuto costantemente in maniera autentica per questo serve severità e rapidità”.
In giornata, in un’intervista radiofonica era stato il presidente del Consiglio Matteo Renzi a dirsi “disgustato, perché il calcio è anche un valore aggiunto per l’immagine di un Paese all’estero e negli ultimi anni c’è sempre uno scandalo che ci lascia senza parole. E’ arrivato il momento di cambiare totalmente il sistema. Mi piacerebbe fare questa cosa insieme, una volta passate le elezioni regionali chiederò a tutte le forze politiche di metterci insieme intorno a un tavolo. Bisogna dare con chiarezza a certi personaggi del mondo del calcio un messaggio forte di stop. Il calcio è delle famiglie e non delle società di consulenza dei diritti tv”.
Intanto sarebbero almeno tre le ultime squadre tirate in ballo nella nuova fase dell’inchiesta della magistratura calabrese sul calcioscommesse: la Salernitana, il Benevento e l’Ascoli, anche se quest’ultima si dichiara ”estranea” spiegando che ”non è stata in alcun modo chiamata in causa dalla magistratura in merito all’attuale inchiesta” e “a inizio stagione aveva fatto sottoscrivere ai propri giocatori un documento dove si vietava tassativamente ogni forma di scommessa”. Sono due i provvedimenti di fermo eseguiti nelle Marche dalla polizia nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Catanzaro sul calcioscommesse: si tratta dell’avvocato Vincenzo Nucifora, di 70 anni, ex ds Torres, e del calciatore pesarese Giacomo Ridolfi, di 21, in forza al Santarcangelo Calcio. Nucifora ha accusato un malore ed è stato ricoverato all’ospedale di Ascoli Piceno per accertamenti. Fermo anche per Vincenzo Melillo, ex portiere dell’Ascoli, ora alla Propatria. Tra gli indagati il calciatore toscano Mirko Garaffoni, difensore delle Maceratese, e l’ex capitano nonché ex direttore sportivo della Maceratese Giuseppe Sampino. Nella sua abitazione la Squadra Mobile maceratese ha effettuato una perquisizione sequestrando cellulari e un computer.