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CALCIOSCOMMESSE: CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER CONTE

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La Procura di Cremona ha chiesto il rinvio a giudizio per Antonio Conte in relazione al caso calcioscommesse. L’accusa rivolta al ct azzurro, cui viene contestata la frode sportiva, è quella di aver violato i protocolli che obbligano un allenatore a sorvegliare “la condotta morale e sportiva dei calciatori” e anche a “mantenere una condotta conforme ai principi della lealtà, della correttezza e della probità”. Le imputazioni riguardano 60 partite, mentre quelle in cui ci sarebbe odore di combine sarebbero 200. Otto quelle prescritte tra le quali Napoli-Chievo del 31 maggio 2009 finita 3-0. Assieme a Conte è stato coinvolto anche Stefano Colantuono (frode sportiva anche per lui). All’ex tecnico dell’Atalanta è contestata la presunta combine di Crotone-Atalanta del 2012. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio anche per i tennisti Daniele Bracciali e Potito Starace al termine dell’inchiesta sul tennis nata da quella del calcioscommesse.

Conte, che in questi giorni è in vacanza alle Tremiti, si è detto “amareggiato” per una decisione di cui si parlava già da giorni me è determinato a proseguire la sua avventura in azzurro, nonostante le accuse. Il mister non ha ancora ricevuto formale comunicazione della richiesta di rinvio a giudizio del Pm di Cremona. All’amarezza manifestata nelle ultime uscite pubbliche – fa notare chi lo ha sentito – si aggiunge oggi quella per essere stato archiviato per la gara Novara-Siena, quella che sembrava il fulcro di 4 anni da indagato, e non per la partita con l’AlbinoLeffe in virtù di un presunto mancato intervento per impedire la combine. Gli avvocati di Conte valuteranno gli atti per studiare la strategia. Nelle ultime dichiarazioni il tecnico della nazionale ha smentito di aver pensato a dimissioni, ma ha anche chiarito di ritenere un problema l’eventuale protrarsi dell’iter processuale in concomitanza con Euro 2016, in programma il prossimo giugno in Francia. Una considerazione che rimane valida tuttora.

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