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CALCIOPOLI FINISCE NEL NULLA: PRESCRIZIONE PER MOGGI E GIRAUDO

Prescritti ma non assolti. Finisce in una bolla di sapone il processo contro Luciano Moggi e Antonio Giraudo per Calciopoli, il grande scandalo dell’italpallone. La terza sezione penale della Cassazione ha accolto in pieno le richieste del procuratore generale Giuseppe Mazzotta, riconoscendo l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata alla froe sportiva ma riconoscendo la sussistenza della prescrizione. Sono state dunque annullate senza rinvio le sentenze di condanna emesse dalla corte d’Appello nei confronti dell’ex dg bianconero e dell’ex ad (che aveva optato per il giudizio abbreviato). Nessuna assoluzione però. A nove anni e otto mesi dal 30 giugno 2005 – data ultima di consumazione del reato – l’associazione a delinquere contestata a entrambi è stata dichiarata prescritta. Per Moggi, tuttavia, la Suprema Corte ha fatto cadere due delle tre imputazioni per frode sportiva in relazione ad altrettante partite del campionato 2004 – 2005 (Cagliari-Juventus e Roma-Juventus) come richiesto dal pg. I giudici della terza sezione penale presieduta da Aldo Fiale hanno invece assolto gli ex arbitri Paolo Bertini e Antonio Dattilo, gli unici imputati nei due processi a Calciopoli (quello con rito ordinario e quello in abbreviato) ad aver rinunciato alla prescrizione insieme all’altro ex fischietto Massimo De Santis. Confermata invece per quest’ultimo la pena inflitta in appello, 10 mesi.

Insieme a Salvatore Racalbuto (che ha scelto di non rinunciare alla prescrizione dopo la sentenza di appello) si tratta dell’unico arbitro condannato dei sette che in origine – secondo l’inchiesta della procura di Napoli – avrebbero partecipato all’associazione a delinquere comandata da Moggi. “È stato un processo viziato sin dall’inizio: sono l’unico arbitro rimasto coinvolto per due partite che non riguardavano nemmeno la Juve”, ha commentato De Santis a caldo, dicendosi “molto deluso dalla giustizia italiana” per essere “stato discriminato”. Alla lettura della sentenza che accoglieva la richiesta di assoluzione per lui, invece, l’altro ex arbitro presente in aula Paolo Bertini si è commosso e ha abbracciato il proprio legale Mauro Messeri. In linea con quanto richiesto da Mazzotta, inoltre, la Corte ha dichiarato la prescrizione (senza proscioglimento nel merito) anche delle condanne inflitte in appello ad Andrea e Diego Della Valle, proprietari della Fiorentina, per due episodi di frode sportiva, del patron della Lazio Claudio Lotito, dell’ex designatore arbitrale Pierluigi Pairetto e dell`ex vicepresidente della Figc, Innocenzo Mazzini.

Sono state infine confermate le assoluzioni, già arrivate in appello, per gli ex arbitri Tiziano Pieri, Gianluca Rocchi, Paolo Dondarini e l’ex presidente Aia, Tullio Lanese, tutti imputati insieme a Giraudo nel processo con rito abbreviato riunito a quello con rito ordinario davanti alla terza sezione penale della Cassazione. “Abbiamo scherzato per nove anni e questa è una cosa spiacevole, perché questo processo abnorme si è risolto in nulla: solo tante spese”, ha commentato Moggi uscendo dal palazzo della Cassazione dopo la sentenza. “In nove anni – ha proseguito – si è appurato che il campionato è stato regolare, i sorteggi regolari e non ci sono state conversazioni sulle designazioni”. Peccato che la sentenza dica tutt’altro.

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