Slitta a fine marzo la sentenza della corte di Cassazione su Calciopoli, lo scandalo che nel 2006 travolse l’italpallone, facendo abdicare la serie A dal suo ruolo di “campionato più bello del mondo”. L’indagine ha seguito due filoni, uno sportivo, che è costato la retrocessione alla Juventus e penalizzazioni a Fiorentina, Milan e Lazio, e uno penale. Quest’ultimo ha visto coinvolti nel processo di Napoli i massimi dirigenti bianconeri: Luciano Moggi e Antonio Giraudo.
Il 23 marzo, salvo ulteriori rinvii, avrà luogo la requisitoria del procuratore generale presso la suprema Corte, Gabriele Mazzotta. Seguiranno le arringhe dei legali dei due più importanti esponenti della Triade (il terzo era Adriano Bettega). Big Luciano, che oggi era in Aula, ha presentato ricorso contro la condanna a 2 anni e 4 mesi per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, comminata dal tribunale di Napoli. “Ho solo fiducia nella legge” si è limitato a dire l’ex dg uscendo dal Palazzo di Giustizia di piazza Cavour.
Giraudo, insieme ad altri, ha invece scelto il rito abbreviato, ottenendo uno sconto di pena (1 anno e 8 mesi in appello) come previsto da questo rito speciale. Tra gli imputati anche Claudio Lotito, Andrea e Diego Della Valle, per i quali è già maturata la prescrizione.