La Roma non molla Edin Dzeko. La missione di Walter Sabatini a Manchester si è conclusa con una fumata grigia. In sostanza: il giocatore vuole i giallorossi, con cui ha raggiunto un accordo per 4,5 milioni l’anno per 5 stagioni, il City, dopo aver speso 68 milioni per Sterling, ha necessità di liberare un posto in attacco e il club capitolino deve mettere una punta top a disposizione di Garcia. I presupposti per andare a dama ci sono tutti, basta pazientare. Le parti si sono date appuntamento in Australia dove Roma e City si affronteranno in amichevole. Sabatini ha qualche giorno per dedicarsi all’argomento più spinoso: le cessioni.
Gervinho, Doumbia e Destro sono sulla lista dei partenti, Romagnoli per ora no. O meglio se i giallorossi dovessero riuscire a cedere i primi tre non ci sarebbe bisogno vendere il difensore. In caso contrario il baby, che tanto piace a Mihajlovic, potrebbe essere sacrificato. I rossoneri hanno fatto il loro: 25 milioni per l’intero cartellino di Romagnoli. Ma la Roma, per il momento, non vuole scendere sotto i 30 milioni per privarsi del suo gioiellino. Il Milan, almeno ufficialmente, ha abbandonato il tavolo ma una riapertura delle trattative non è esclusa. Anche se la Roma, laddove cedesse Romagnoli, avrebbe la necessità di sostituirlo con un giocatore proveniente dai vivai italiani, secondo quanto previsto dalle normative Uefa. Un bel grattacapo.
Sempre sull’asse Roma-Milano l’Inter avrebbe manifestato il suo interesse per Gervinho, inviso a parte dello spogliatoio romanista. L’affare si può fare, ammesso che i nerazzurri mettano sul piatto almeno 15 milioni, quanti ne assicurava l’Al Jazira per l’ivoriano prima di ritirarsi dalla trattativa.