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Boxe, Joshua trionfa davanti ai 90 mila di Wembley! Klitschko k.o. all’11esimo round

Alla fine, il montante decisivo lo ha mollato Anthony Joshua. Davanti ai 90 mila di Wembley, il pugile di casa si è portato a casa, di nuovo, il titolo di campione mondiale dei pesi massimi, stendendo per k.o. tecnico all’undicesima ripresa il rivale ucraino Wladimir Klitschko. Per la precisione, il colpo di grazia è stato un gancio mancino, rifilato dalla belva inglese al rivale, gigantesco come lui (entrambi 198 centimetri), dopo un’impressionante serie di ripetute. Ma quel montante assestato al momento giusto, le resistenze di Klitschko le aveva già abbondantemente abbattute, nonostante un match combattuto alla grande dal pluricampione di Semej. Un incontro d’altri tempi, alla faccia di chi definiva quella odierna una boxe troppo lontana dalle notti magiche del Garden o da quella di Mike Tyson.

Joshua vs Klitschko

Anche perché, questo Joshua, del vecchio Tyson ha davvero molto: stessa sfrontatezza, stessa furia, anche il gancio è simile. La rapidità, invece, è quella di Alì: un mix perfetto di potenza e velocità. Klitschko, da boxeur navigato, la guardia la tiene sempre alta, lavorando l’avversario con il jab mancino, pronto a caricare il destro micidiale. E, nei primi round, nel delirio di Wembley è proprio il colosso ucraino a cercare il varco giusto contro il giovane ma temibile avversario. Al round numero 5, la furia del britannico si scatena e, almeno un paio dei suoi micidiali destri, colpiscono nel segno, fiaccando la resistenza dell’ex campione. Il segno dominante del match, però, non è né il più né il meno, ma un perfetto “uguale”: la vecchia volpe si risolleva, assesta un diretto da paura e, a questo punto, inizia a lavorarsi il giovanotto inglese, limitandone la foga e ribadendo ancora una volta che lui, sul ring, ci sta da 27 anni, 11 da professionista. E non a caso.

Montante tremendo, Joshua in delirio

Joshua sembra riprendersi al decimo round, quando torna a guadagnarsi il successo di una ripresa avendo già abbondantemente superato il traguardo delle 7, oltre le quali non era mai andato. Ed è in questo momento che la stoffa del predestinato esce fuori: colpo su colpo, con i 90 mila che, trascinati dall’entusiasmo, non sanno quasi per chi tifare, il britannico inizia ad assestare colpi pesanti al colosso ucraino, tra i quali il suddetto montante che si fa sentire sul volto di tutti i presenti. Klitschko, però, si rialza. La sua boxe è quella eroica di un tempo e lui non è uno che va giù senza resistere ancora un po’. Ma Joshua non ha pietà: la ripetuta successiva è devastante e, con un gancio sinistro, manda di nuovo a tappeto il 41enne gigante, spingendo l’arbitro a chiuderla lì. Anthony trionfa e si porta a casa tutto: titolo Wba, Ibo e Ibf. A vincere, però, nel match dell’anno è stata soprattutto lei, la nobile arte: la boxe.

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