Il sogno per la Juve si è infranto sul più bello, quando l’impresa sembrava possibile e i “marziani” sembravano tornati improvvisamente sulla Terra. E’ bastata una giocata di Messi, una rapidissima discesa verso la porta, un tiro angolatissimo che solo un fenomeno come Buffon poteva respingere. E’ stato il pistolero Suarez a raccogliere il pallone a due metri dalla rete, spegnendo le speranze bianconere. Ha vinto la squadra più forte, invincibile inarrestabile. Capace di trovarsi ancora una volta sul tetto d’Europa. Rijkaard, Guardiola o Luis Enrique non importa. La superiorità catalana è un assioma del calcio. Una verità assoluta che nemmeno un’arcigna e rabbiosa Juventus è riuscita a smentire. La Coppa dalle grandi orecchie l’ha sollevata Xavi: i compagni hanno voluto concedergli quest’onore prima dell’addio. Proprio lui che il grande Barça l’ha visto nascere e lo ha accompagnato sulla strada della gloria.
A inizio partita gli allenatori hanno confermato le due formazioni della vigilia: la Juve senza Chiellini schiera un 4-3-1-2 con Gigi Buffon in porta; Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli ed Evra in difesa; Pirlo, Marchisio, Pogba e Vidal a centrocampo; Tevez e Morata di punta. Nel Barcellona è pienamente recuperato Iniesta, unico dubbio di Luis Enrique fino a pochi giorni dalla finale. Pertanto i blaugrana scendono in campo con Ter Stegen in porta; Dani Alves, Pique, Mascherano e Jordi Alba in difesa; Busquets, Rakitic e Iniesta a centrocampo; il tridente delle meraviglie è composto ovviamente da Neymar, Suarez e Messi. Arbitra il turco Cuneyt Cakir. Inizio choc per la Juve, dopo 4′ il Barcellona è già in vantaggio: apertura di Iniesta a sinistra per Neymar che gli ridà la palla, il centrocampista baluginava vede l’inserimento a centro area di Rakitc, perso da Vidal, per il gol dell’1-0. Il cileno prova a riscattarsi al 7′ quando arriva a rimorchio su un assist di Morata dalla destra, ma calcia malamente alto.
Il Barça però quando attacca è micidiale e al 13′ ci vuole un autentico miracolo di Buffon, con una respinta a una mano in controtempo, per negare a Dani Alves il gol del 2-0. Al 20′ altra opportunità per la Juventus con Pogba che scappa sulla sinistra, prova a servire Tevez al centro ma Mascherano è decisivo nel deviare in angolo. Dopo qualche minuto ci prova anche Morata con un inserimento in area, ma il suo sinistro non prende il giro giusto e termina fuori. La squadra di Allegri è comunque nel vivo della partita e con il passare dei minuti prende sempre più coraggio, pur consapevole che quando i catalani attaccano possono sempre rendersi pericolosi. Come a cavallo del 30′ quando Suarez dal nulla si crea due occasioni da gol: sulla prima calcia di un soffio a lato in diagonale, sulla seconda è Buffon a deviare in angolo un destro da centro area. Il bomber uruguaiano si mangia un gol clamoroso poco prima dell’intervallo, quando non riesce a deviare da solo in area un cross impreciso di Neymar ‘servito’ improvvidamente da Buffon. Al 44′ il primo tiro in porta della Juventus, un destro dal limite di Marchisio centrale tra le braccia di Ter Stegen.
Come nel primo anche nel secondo tempo l’inizio per la Juve è da brividi, il Barcellona in 5′ sfiora tre volte il raddoppio: prima con Suarez che vede il suo esterno sinistro respinto con un’altra grande parata di Buffon, poi ancora con un destro di Suarez poco alto e infine con Messi che entra in area dopo una combinazione al limite con Suarez ma calcia alto di sinistro. Alla prima occasione però la Juve colpisce: Lichtsteiner sfonda sulla sinistra, su splendido assist di tacco di Marchisio, serve in mezzo Tevez che calcia ma Tre Stegen respinge, sulla palla arriva con un falco Morata che da due passi infila l’1-1. Esplode lo spicchio di stadio di tifosi della Juve. La partita è ancora viva e ora la squadra di Allegri inizia anche a crederci davvero. Tanto è vero che poco dopo sfiora addirittura il raddoppio con Tevez che ha la palla buona dal limite ma il suo destro di prima intenzione, servito da Pirlo, non è preciso. Iniesta prova a dare la scossa ad un Barça improvvisamente in difficoltà, si inventa una travolgente azione personale con assist filtrante per Suarez di un soffio lungo. La partita ora è spettacolare, con capovolgimenti di fronte da una parte e dall’altra.
La Juve con coraggio attacca e Pogba dal limite impegna di destro Ter Stegen. La svolta della partita in due minuti: prima l’arbitro Cakir nega un rigore alla Juve per un evidente fallo di Dani Alves su Pogba, sul capovolgimento di fronte Messi si fa trenta metri alla al piede dal limite chiama alla respinta Buffon ma Suarez è il più lesto di tutti e a porta vuota fa 2-1. L’arbitro turco si fa perdonare l’errore sul rigore non concesso a Pogba quando annulla inspiegabilmente un gol di Neymar che colpisce prima di testa e poi di mano involontariamente. La squadra di Allegri però non molla e va vicina al pari con un tocco, forse involontario, di Evra su una respinta sbagliata del portiere blaugrana su calcio d’angolo. Il primo cambio della partita lo fa Luis Enrique, toglie Iniesta e inserisce Xavi con tanto di simbolico scambio della fascia di capitano. Replica subito dopo Allegri inserendo prima Pereyra al posto di Vidal e poi Llorente per Morata. Proprio i due nuovi entrati creano subito una grande occasione con Llorente che lavora un buon pallone in area, serve Pereyra sull’inserimento che viene però fermato difesa catalana. Nel finale Allegri si gioca anche la carta Coman al posto dell’acciaccato Evra, replica Luis Enrique con Mathieu al posto di Rakitic. L’ultima vera occasione per la Juve è un destro di Tevez dal limite, debole e parato dal portiere. In precedenza Pique aveva fallito anche lui l’occasione del 3-1 che arriva invece in pieno recupero con Neymar in contropiede. La coppa prende così la via di Barcellona, la Juve esce dal campo a testa alta e tra l’applauso meritato dei suoi tifosi.