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Apocalisse azzurra

Apocalisse. E' il termine che aveva usato il presidente della Federcalcio Tavecchio in caso di mancata qualificazione ai Mondiali in Russia. E apocalisse è stata. L'Italia non è riuscita a battere la Svezia ed è fuori dalla fase finale dei campionati del mondo per la seconda volta nella storia dopo l'eliminazione subita nel 1958 ad opera dell'Irlanda del Nord. E' l'anno zero del nostro calcio, un fallimento totale, sportivo ed economico, un ridimensionamento clamoroso che non potrà non avere conseguenze. Non solo sulla gestione tecnica di Ventura ma anche di chi, Tavecchio in testa, tale gestione ha voluto.

La partita si è giocata sui nervi, la posta in gioco è altissima, il Meazza è una bolgia. Un rigore reclamato per parte (all'8' netto fallo di Augustinsson su Parolo, al 13' un tocco dubbio di Darmian col braccio largo), tanto agonismo e solite scorrettezze da parte dei giocatori scandinavi. Ci prova l'Italia, nel primo tempo, con tanto cuore e altrettanta confusione. Jorginho prova a inventare a centrocampo e sicuramente ha più idee di quante non ne abbia avute Verratti in Svezia, salvo spegnersi alla distanza. Suoi un paio di lanci illuminanti per Immobile, che una volta colpisce l'esterno della rete un'altra si fa toccare il pallone da Olsen prima che Granqvist respinga quasi sulla linea. Nel finale del primo tempo il predominio territoriale azzurro diventa un vero e proprio assedio. Ci provano a ripetizione Candreva, Parolo, due volte, Bonucci di testa e Florenzi ma la porta svedese sembra stregata.

Gli azzurri danno l'assalto alla porta avversaria anche nella ripresa, ma un po' per imprecisione, un po' per sfortuna (vedi l'incrocio dei pali colpito da Lustig al 65' su cross di Florenzi) la palla non entra. Neppure la girandola di cambi (dentro Belotti per un impalpabile Gabbiadini, El Shaarawi per Darmian e Bernardeschi per Candreva) ha effetto. Tanti i tentativi anche Buffon si getta in area avversaria sui calci d'angolo ma il bunker svedese regge e dopo i 5 minuti di recupero concessi dall'insufficiente arbitro spagnolo Lahoz esultano i giocatori in maglia gialla. Per loro la Russia è realtà, all'Italia resta solo un incubo da cui sarà difficile svegliarsi.

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Alla fine le lacrime di Gigi Buffon che ha giocato la sua ultima partita in nazionale: “Dispiace per non per me, ma per il movimento, perché abbiamo fallito e anche a livello sociale poteva essere veramente importante” ha detto scoppiando a piangere ai microfoni della Rai. “Mi dispiace solo che l'ultima partita ufficiale in nazionale sia coincisa con l'eliminazione. Sicuramente non siamo riusciti a esprimere il meglio, ma c'è un futuro per il calcio italiano, perché noi siamo caparbi, abbiamo forza e orgoglio, dopo le brutte cadute troviamo il modo di rialzarci” ha detto il portierone azzurro.

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