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Akinfeev eroe, la Russia fa fuori la Roja

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Nell'incredibile leggerezza dell'essere grandi (fuori due top come Germania e Argentina), si aggiunge anche la Spagna che nel suo ottavo va fuori ai calci di rigore contro una Russia tenace, determinata che avrà pure pensato solo a difendersi, ma che alla fine non ha rubato nulla. Chi ha fallito è stata proprio la Spagna che ha giocato una partita impalpabile: dall'addio di Lopetegui all'arrivo di Hierro che sperava di diventare il salvatore della patria. Era solo un Caronte qualsiasi che invece del paradiso, ha traghettato i suoi verso l'inferno. Uno a uno dopo 120', con autogol di Ignashevich e pari su rigore di Dzyuba. Nella lotteria dei rigori, russi sempre a segno, fatali per gli spagnoli gli errori di Koke e Aspas. Avanti Popolo, la Russia continua a sognare.

Ignashevich nella propria porta

Spagnoli disegnati con un 4-2-3-1, Costa punta centrale, Asensio, Isco e David Silva alle spalle. Busquets e Koke a fare da cerniera in mezzo. Russia con un iniziale 3-5-2 che in fase di non possesso diventa un 4-5-1, con Dzyuba punta di riferimento e accanto il gioiellino Golovin. In mezzo l'esperienza e la qualità di Zobnin. Atteggiamento chiaro di chi la vuole portare più a lungo possibile, magari a rigori, sperando in Dio. Dieci minuti di nulla, con il solito tiki taka spagnolo, gran possesso e la Russia chiusa come un negozio di domenica ad agosto. Isco immenso nel galleggiare tra le linee, senza dare punti di riferimento, immarcabile. Soffre, e non poco, Kutepov che non riesce a mettergli il sale sulla coda. Zhirkov commette un fallo assurdo quanto criminale su Nacho e dagli sviluppi del calcio di punizione nasce il vantaggio spagnolo con Ignashevich che di tacco, nel tentativo di controllare Ramos, spedisce alle spalle del proprio portiere. Si fa dura per la Russia col 75% di possesso Spagna e con la formazione di Cherchesov che pensa solo a difendersi. Ritmi bassi, con la Spagna quasi paga: si addormenta, il giro palla è lezioso, qualche palla velenosa persa ingenuamente in mezzo da Silva, Golovin è in agguanto, destro di poco a lato.

Dzyuba risponde

Ma l'occasione desta la Russia che sale e la Spagna attende, tema tattico cambiato. Angolo Russia, svetta imperiosa la testa di Dzyuba, Piqué ci mette il braccio, altissimo, e Kuipers indica il dischetto. Freddissimo Dzyuba che fredda De Gea: 1-1, meritato complice una Spagna troppo attendista, che si è rilassata sul suo sterile possesso palla. Ed è stata punita dall'intraprendenza russa con Samedov e Kuziaev che a turno hanno provato a graffiare nella sedici metri avversaria con il solo Isco che ha provato a fare con la pressione tutta sulle spalle degli spagnoli. Per la Russia è già un sogno essere qui, continuare a farlo il minimo che si possa chiedere agli uomini del Comandante Cherchesov.

Rigori decisivi

E' sempre Isco, il malagueno, a prendersi sulle spalle la Spagna che torna a far girare palla, varchi però tutti chiusi. Fischi, ma di paura, dagli spalti, mentre Cherchesov cambia: fuori Samedov, dentro Denis Cheryshev che conosce molto bene gli spagnoli, giocando in Liga con il Villareal. E la Russia cresce. Esce Dzyuba, dentro Smolov, non cambia nulla nell'assetto tattico russo. Spagna con poche idee, Iniesta immalinconito in panca mentre la Russia prende campo. Eccolo Hierro, chiama Don Andres, fuori il non brillantissimo David Silva. Si gioca in un fazzoletto, giro palla infinito degli spagnoli, Russia tutta chiusa, mancano linee di passaggio. Fuori Nacho, in difficoltà, dentro Dani Carvajal. Una noia mortale questa Spagna capace solo di tenere palla all'infinito in orizzontale senza mai verticalizzare. Tutto facile per la Russia. Costa non sfonda controllato a vista da Ignashevich e allora Hierro cambia: fuori l'attaccante dell'Atletico, dentro Iago Aspas, uomo di movimento. Ma la Russia si difende coi denti, ci prova Iniesta, gran diagonale dal limite dopo una sponda di Aspas, si immola Afinkeev e salva la Russia. Statica, nessuno, escluso Isco, che sappia muoversi senza palla, Spagna impalpabile. Si va all'over time che partorisce il nulla. Partita bruttissima e anche il cielo sopra Mosca piange di brutto. Decidono i calci di rigore. La Russia ne segna quattro senza attendere l'ultimo con Smolov, Ignashevich, Golovin e Cheryshev, mentre la Spagna va a segno solo con Iniesta, Piqué e Ramos, sbagliano Koke (parato) e l'ulimo di Aspas, fuori. Fuori come la Spagna che torna a casa perchè ha fatto nulla per meritarsi un pomeriggio di gloria. Avanza la Grande Madre Russia. Sorride anche Putin e il popolo di Mosca va in delirio. La festa, può cominciare.

Dal Luzniki di Mosca

Massimo Ciccognani: