La sua ultima corsa in sella a un cavallo Daniele Porcu l'aveva svolta poco tempo fa, il 27 novembre scorso a Tokyo. Dopo di che, aveva sospeso l'attività per curare un brutto male che lo aveva colpito. Quel brutto male, un tumore, giovedì scorso, 4 gennaio, lo ha prematuramente portato via all'affetto di sua moglie, della sua famiglia e dei tanti appassionati di ippica italiani e non.
Il noto fantino romano avrebbe compiuto 35 anni il prossimo 3 marzo. Ma era già da tanto tempo che si dedicava a livello professionistico all'ippica. Nel maggio 1999 la prima corsa, a Roma, e un mese più tardi, sedicenne, già la prima vittoria, all'ippodromo Martini di Corridonia, nelle Marche. L'inizio di una carriera piena di successi: 854 affermazioni in 6 differenti Paesi (450 in Italia, 313 in Germania, 52 in Belgio, 24 in Svizzera, 14 in Francia, 1 nel Regno Unito).
Nel 2000 il trasferimento a Milano. Nella sua permanenza nel capoluogo lombardo, arrivò anche la prima affermazione a San Siro. Poi, a causa della crisi dell'ippica italiana, nel 2009 la sofferta decisione di emigrare in Germania e l'inizio dell'affermazione internazionale. Nonostante la lontananza, non aveva mai reciso il legame affettivo con il quartiere in cui era cresciuto, lo Statuario, a pochi passi dal famoso Ippodromo romano delle Capannelle. Qui in molti lo hanno ricordato con affetto sulle pagine Facebook, come hanno fatto colleghi e amici.
Nelle gare di ieri, 5 gennaio, Porcu è stato ricordato con un minuto di raccoglimento prima delle gare all'Ippodromo La Maura di Milano. Ma la commozione per la morte del ragazzo ha varcato i confini continentali. A Miami, riferisce Il Corriere dello Sport – prima vittoria dell'anno per Luca Panici, che l'ha dedicata al suo collega Daniele.
I funerali si terranno lunedì 8 alle ore 9.30 nella parrocchia SS. Giacomoa Cornaredo (Milano). La salma verrà tumulata a Terni, nella tomba di famiglia.