Settantacinque partite e 24 gol in Serie A: una media di tutto rispetto quella di Philemon “Phil” Masinga, bomber sudafricano del Bari tra la fine del Vecchio e l'inizio del Nuovo millennio. Si ĆØ spento oggi, ad appena 49 anni, al termine di una lunga malattia dalla quale era affetto da tempo. Una notizia accolta con dolore in Italia dove, fra il 1997 e il 2001, era riuscito a ritagliarsi un ruolo importante come “numero 9” (anche se indossava l'11) della societĆ barese: nove gol il primo anno, 11 il secondo, per poi lasciar spazio al talento emergente di Antonio Cassano, complice anche un infortunio. Ventiquattro gol, sufficienti a conquistarsi l'affetto della tifoseria pugliese e la fiducia della nazionale sudafricana, con la quale si aggiudicĆ² la Coppa d'Africa casalinga nel 1996, disputando da titolare la finalissima vinta 2-0 contro la Tunisia e realizzando una rete contro il Camerun, la prima del torneo. Nel suo curriculum, anche la partecipazione coi “Bafana bafana” ai Mondiali francesi del '98 (suo il gol che permise ai sudafricani di qualificarsi), per un totale di 58 presenze condite da ben 18 reti con la maglia della nazionale.
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La carriera
L'annuncio della sua morte ĆØ arrivata proprio dalla Federcalcio sudafricana: nel suo ampio curriculum europeo, oltre a 14 presenze e 4 reti con la Salernitana nella Serie B del 1996-1997, anche l'esperienza in Inghilterra con la maglia del Leeds nella stagione '94-95 (31 presenze, 5 gol) e quella meno fortunata al San Gallo (10 presenze e 0 reti), l'ultima prima dell'approdo in Italia. La carriera la chiuse nel 2002, dopo due anni e valanghe di reti negli Emirati ArabiĀ con l'Al-Wahda. Numeri importanti, che hanno fatto di Phil Masinga uno dei giocatori africani piĆ¹ celebri degli anni '90 e dei primi anni 2000 e uno dei bomber piĆ¹ amati dalla tifoseria del Bari, protagonista di uno dei periodi piĆ¹ belli vissuti dalla societĆ pugliese in massima Serie.