Gordon Banks, ovvero come fare la storia in guantoni e reattività. Il grande portiere inglese, numero uno dell'Inghilterra campione del mondo nel 1966 è scomparso oggi, all'età di 81 anni. Di lui, gli appassionati più anziani hanno in testa due flashback, scatti in bianco e nero di momenti in grado di attraversare le epoche: la Coppa Rimet sollevata al cielo d'Inghilterra davanti alla regina e quel riflesso prodigioso in grado di spegnere sul nascere l'esultanza di Pelè a Messico '70. Per molti la più bella parata della storia del calcio, più di quella di Buffon su Zidane o del suo quasi ominimo Craig Gordon su Knight in Sunderland-Bolton, definita la più bella della Premier League. Bella perché difficile, perché su Pelè, perché fatta a un Mondiale… Ma bella anche per il suo riflesso, mostruoso, segno di un talento fuori del comune. E poco importa che, alla fine, il Brasile vinse per 1-0 (gol di Jairzinho).
La carriera
Pur considerata la più bella nella storia del calcio, sarebbe estremamente riduttivo circoscrivere la carriera di Gordon Banks alla prodezza contro il Brasile. Alle sue spalle, un percorso lunghissimo (seppure avaro di titoli) in quella che oggi è la Premier League, bandiera del Leicester prima (293 partite in campionato), dello Stoke City poi (194), oltre a 73 presenze con la Nazionale. Di quella cavalcata discussa e trionfale verso il successo iridato del 1966 fu protagonista assoluto, incassando solo tre reti in tutta la competizione, due in finale contro la Germania, poi vinta 3-2 con la tripletta di Geoff Hurst e il suo famosissimo gol-fantasma, progenitore di tutti gli episodi “da moviola”. Il calcio lo lasciò quasi per forza, quando avrebbe avuto ancora parecchio da dare, a causa di un incidente stradale dal quale non riuscì a riprendersi mai del tutto.
Riflessi da portiere
Di lui resta il ricordo, nitido, di chi contribuì a rendere leggendaria l'aura che circonda il ruolo del portiere. Quell'intervento Pelè fece fatica a spiegarselo: rivelò che lì per lì lo odiò sportivamente ma fu il primo a congratularsi, tornando verso il centrocampo, si dice, ancora chiedendosi che cosa fosse successo. Gordon Banks di pieghe non ne fece nemmeno una. Il suo unico rammarico, probabilmente, non fu prendere il gol di Jairzinho che decretò il successo del Brasile ma quello di non poter giocare il quarto di finale contro la Germania Ovest. Quello della rivincita.