La sua partita il piccolo Bradley Lowery l’ha giocata fino in fondo, a testa altissima, contro un avversario ben più forte di lui. Aveva solo 6 anni questo piccolo grande eroe, vissuti in una lotta perpetua contro il neuroblastoma che lo aveva colpito in tenerissima età e che, in pochissimo tempo, lo ha portato via. Ma la sua breve vita il bambino l’ha trascorsa anche nel segno della sua passione più profonda: la squadra inglese del Sunderland. Non ce l’ha fatta Bradley: quel terribile male è stato uno scoglio troppo alto, un percorso troppo duro, una sfida che ha richiesto tutte le sue forze e quelle della sua famiglia. Eppure quel sorriso dolce, quello sguardo simpatico e curioso con il quale si era sempre mostrato al mondo, ha saputo lasciare una traccia indelebile non solo nei tifosi della formazione britannica ma nei cuori di tutte quelle persone che, in un modo o nell’altro, avevano ascoltato la sua storia.
Le lacrime di Wembley
Ad accompagnare Bradley in tutta la sua straziante lotta, al fianco della famiglia, c’è stata in particolare una persona, il suo idolo calcistico che, in tutti questi terribili mesi, ha dedicato tempo e conforto al suo piccolo e sfortunato tifoso: l’attaccante Jermain Defoe. Un rapporto, il loro, ben lontano da quello che, normalmente, intercorre tra un giocatore e un supporter: Bradley e Jermain erano divenuti nel tempo veri e propri amici, compagni di giochi e di avventura. L’ultima di queste vissuta il 28 marzo scorso sul terreno di Wembley, dove Defoe ha disputato un match con la sua nazionale, entrando in campo accompagnato proprio dal suo piccolo amico. Il vero momento di magia, però, è arrivato durante l’inno nazionale quando, davanti allo stadio gremito, il bimbo si è voltato verso il calciatore, abbracciandolo teneramente: un gesto che commosse la platea e fece il giro del mondo.
Bradley, un piccolo grande eroe
Durante la sessione di calciomercato attualmente in corso, Defoe ha lasciato il Sunderland per trasferirsi al Bournemouth. E, proprio durante la conferenza stampa di presentazione svolta nella giornata di giovedì, non è riuscito a trattenere le lacrime quando uno dei giornalisti gli ha rivolto una domanda sul piccolo Bradley. Perché lui, questa battaglia, l’ha vissuta letteralmente al fianco del suo amico speciale, al punto da rinunciare a disputare un match di campionato pur di restare al suo fianco durante l’ennesima notte in ospedale: “Dal primo momento che l’ho conosciuto, non potevo credere che fosse malato. Sarà per sempre nel mio cuore”. Bradley Lowery se n’è andato nella sua casa, lasciando in tutti coloro che avevano conosciuto la sua storia il ricordo del suo bellissimo sorriso: “Il mio piccolo se n’è andato oggi alle 13,35, tra le braccia di mamma e papà – ha scritto su Facebook sua madre Gemma -, circondato dall’affetto dei suoi cari. È stato il nostro piccolo supereroe e ha lottato tantissimo, ma lo hanno voluto da qualche altra parte. Non ci sono parole per descrivere quanto sia distrutto il nostro cuore. Grazie a tutti per il supporto e per le vostre parole. Dormi bene piccolo mio e vola alto con gli angeli”.