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Aaron Hernandez, ex stella Nfl, si suicida in carcere. Nel 2015, la condanna all’ergastolo per omicidio

E’ finita nel modo più tragico la drammatica vicenda di Aaron Hernandez, 27 anni ed ex stella dei New England Patriots, team della National football league americana. Il talentuoso tight-end si è tolto la vita, impiccandosi nella sua cella del carcere di Shirley, nel Massachussets. Ed era proprio qui, in una prigione di massima sicurezza, che la sua promettente carriera professionistica nel football si era conclusa: Hernandez era infatti stato arrestato nel 2013, con l’accusa di aver ucciso a colpi di pistola il compagno di sua cognata e giocatore semi-professionista, Odin Lloyd, commettendo altri 4 reati correlati. Nel 2015, ritenuto colpevole di omicidio dalla giuria, nonché di possesso illegale di armi, era stato condannato a scontare la pena dell’ergastolo. Solo pochi giorni fa, invece, era stato assolto dall’accusa di aver compiuto altri due omicidi, nel 2012.

Dai trionfi alla caduta

Hernandez era nato a Bristol, nel Connecticut, in un quartiere nel quale la piccola criminalità era una compagna quotidiana. E lui, da quei legami, non era mai riuscito del tutto a discostarsi, nonostante l’approdo prima all’Università della Florida e, successivamente, sui campi della Nfl, arrivando anche a giocare (e a segnare) in un Super Bowl, nel 2011. In quell’occasione la sua squadra, i Patriots, fu sconfitta ma il suo talento di attaccante era ormai palese agli occhi di tifosi e addetti ai lavori. Eppure, al suo percorso di crescita professionale, non ha tenuto il passo quello dal punto di vista umano. Un cammino dissonante, tra il campione e il ragazzo di strada, fino a quella tragedia consumatosi fuori da una discoteca di Boston che, in modi diversi, costò la vita a lui e al suo ex amico Lloyd. Un dramma avvenuto non troppo lontano dalla casa che Hernandez, forte anche del suo rinnovo con i Patriots di 40 milioni di dollari risalente all’anno precedente, aveva acquistato.

La fine

Poi i giorni difficili dell’arresto, della condanna, della fine dei suoi rapporti con i Patriots e la Nfl. E ancora, i tentativi di discolpa, l’arrivo delle prove, uno scenario drammatico che si compone di sempre nuovi (e tragici) particolari. Fino all’epilogo. Alla lettura della sentenza, Hernandez non trattenne le lacrime davanti a sua moglie e a sua figlia. Circa due anni dopo, la decisione di farla finita, proprio nel giorno in cui i suoi ex compagni dei Patriots (anche se alcuni si sono rifiutati) sono stati ricevuti alla Casa Bianca: l’ex campione sbarra la porta della sua cella, onde impedire a chiunque di soccorrerlo e, annodate le lenzuola della sua branda, mette fine alla sua vicenda. Quella di un fuoriclasse sul campo che, nonostante tutto, non riuscì mai a liberarsi dai retaggi oscuri del suo passato.

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