Dalla vita mondana alla santità: la vita di santa Margherita da Cortona

Santa Margherita da Cortona, Terziaria francescana Laviano (Perugia), 1247- Cortona (Arezzo), 22/02/1297. La sua vita è descritta dal suo padre spirituale, Giunta Bevegnati. Nasce da una modesta famiglia di contadini, rimane orfana di madre a 8 anni. Trascorre un’infanzia infelice per i maltrattamenti della matrigna.

Avvenimenti

Di aspetto avvenente e bisognosa di affetto, si fa adescare da un giovane nobile di Montepulciano di nome Arsenio, il quale, con la promessa di un matrimonio, a circa 16 anni la porta a vivere con sé. Insieme hanno un figlio. Il matrimonio, sempre rimandato con non avviene mai. Margherita vive con Arsenio per nove anni.

• Quando l’amante muore assassinato, viene scacciata dai parenti di lui; non viene accolta dal padre. Trova ospitalità col figlio di 8 anni presso una famiglia di Cortona. Margherita non ha altro pensiero e desiderio che redimersi mediante la penitenza, il sacrificio, l’amore a Dio e la carità verso il prossimo.

• Dal servizio e dall’assistenza delle partorienti riesce a guadagnare quel poco che le permette di vivere.

• Dopo tre anni di prova, nel 1275, le viene concesso di entrare tra le Terziarie Francescane in poco tempo ne diviene la stella più luminosa.

• Sistemato il figlio (che poi diviene frate minore) in un collegio ad Arezzo, si dedica all’esercizio eroico delle virtù cristiane e della più aspra penitenza e all’assistenza dei poveri e dei malati. Per loro nel 1278 fonda l’Ospedale di Santa Maria della Misericordia (rimasto in funzione fino a pochi anni fa), con l’aiuto di Uguccione Casali, capitano del popolo.

• Dopo sedici anni trascorsi al servizio del prossimo, su ispirazione divina, si trasferisce nel solitario e abbandonato oratorio di San Basilio, che fa restaurare, e dove vive gli ultimi nove della sua vita. Ha frequenti estasi e dolcissimi colloqui col Signore

Aneddoti

• Arsenio spesso le rivolge questo complimento: “Margherita, sei bella come il fiore di cui porti il nome”.

• Margherita stessa, guidata dal suo cagnolino, scopre il cadavere dell’amante sotto una quercia, tutto insanguinato e ricoperto di rami secchi. La quercia esiste ancora e accanto a essa nel Settecento è stata costruita la chiesa del Pentimento.

Ritiene di doversi sottoporre a dura penitenza per espiare le sue colpe: l’aver convissuto per anni con un uomo senza essere sposati, il non essere riuscita a migliorarlo e anzi, l’essere scivolata lei stessa sempre più in basso, avendo riempito il suo animo di vanità, egoismo, sensualità, arroganza e prepotenza.

• Deve attendere tre anni prima di essere ammessa al Terz’Ordine Francescano perché troppo giovane e bella e anche perché non tutti i frati sono sicuri della stabilità della sua conversione.

• Ha in mente, per espiazione e per penitenza, di sfregiarsi il bellissimo volto con un rasoio. Confida l’assurdo proposito al suo direttore spirituale padre Giunta che, non solo le vieta nel modo più assoluto di commettere un simile scempio, ma la minaccia, se dovesse disobbedirgli, di non volerla più come penitente.

Subisce frequenti attacchi da parte di Satana che le appare sotto le forme più raccapriccianti e le rinfaccia le colpe passate.

• Una notte il demonio cerca di lusingare l’orgoglio di Margherita, evidenziando la sua grande fama di santità. La Santa per sconfiggere questo sentimento di orgoglio sale sulla terrazza e invita i cortonesi a svegliarsi: a gran voce enumera tutti i suoi peccati e chiede loro che la caccino a sassate dalla città.

• Una domenica ritorna a Laviano e durante la Messa racconta ai presenti le sue vicende giovanili, chiedendo perdono per lo scandalo dato.

• Un giorno, mentre sta meditando i vari misteri della passione di Gesù, va in estasi e comincia a i descriverli in modo così dettagliato come se fosse realmente presente ai fatti che narra. Grande la meraviglia, l’edificazione e lo stupore delle persone che le sono intorno.

Si dedica con impegno e disponibilità ad assistere le partorienti. Col tempo è sempre più richiesta, anche perché la sua presenza è molto rassicurante e confortante per le gestanti che devono affrontare i dolori e i rischi del parto.

• A una giovane madre muore il figlio di pochi mesi mentre lo tiene in braccio. Disperata corre da Margherita che si mette a pregare la Vergine. Dopo alcuni minuti di intensa preghiera, la Santa invita la povera madre a tranquillizzarsi perché il suo bambino è solo addormentato e quindi la invita a tornare a casa dove effettivamente la donna lo trova vivo e sorridente.

Spiritualità

E’ un esempio luminoso della più dura penitenza e prolungata preghiera, associate alla più splendente carità. Passa notti intere in preghiera. E’ una grande penitente: dorme su dure tavole, si flagella a sangue, fa un solo pasto al giorno. Rispecchia le caratteristiche più specifiche del francescanesimo: dura povertà, profonda umiltà e una grande devozione alla passione di Gesù e anche al suo nome. Importante il suo ruolo di messaggera degli ordini di Gesù alle anime che le sono vicine, come i suoi direttori spirituali. Totale dedizione ai malati e ai poveri nei quali vede il volto di Cristo.

Morte

Muore in una piccola cella scavata nella roccia. Per diciassette giorni si ciba solo di Eucaristia. Ricevuto il Viatico dalle mani di frate Giunta, viene sollevata da una compagna e con le mani incrociate sul petto si addormenta nel Signore. E’ canonizzata da papa Benedetto XIII nel 1728. Il suo corpo è venerato a Cortona, nella chiesa a lei dedicata.

Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi

Luigi Luzi: