Sant’Orso di Aosta, sacerdote, Aosta, 1/02/529 ca. Poche le notizie sulla sua vita, nonostante sia il santo più popolare Valle d’Aosta. Ordinato sacerdote, ha il compito di gestire la chiesa cimiteriale di San Pietro, collocata in un luogo isolato (usualmente il custode è anche un eremita a cui ci si rivolge per vere conforto e consigli spirituali). Viene invocato come protettore dalle calamità naturali, nelle malattie reumatiche e specialmente nel mal di schiena.
Aneddoti
• In un periodo di grande siccità, percuotendo una roccia con un bastone, fa scaturire una fonte d’acqua ancora esistente (Fontana di Sant’Orso). • Quando la città di Aosta è minacciata da una grave inondazione (a causa dello straripamento del torrente Buthier), Orso, dopo essersi raccolto in preghiera, traccia un segno di croce sulle acque che subito si fermano. La città è salva.
• Lavora un campo e il raccolto che ne ottiene lo divide in tre parti: la prima per il suo sostentamento, la seconda per i poveri e la terza per sfamare gli uccelli che riconoscenti si posano su di lui. Coltiva anche una vigna il cui vino ha il potere di guarire i malati.
• E’ invocato dalle persone affette da mal di schiena e dalle donne con problemi di sterilità.
Spiritualità
La sua santità è semplice, umile e nascosta: conduce una vita eremitica in continua preghiera e lavora per procurarsi il cibo e aiutare il prossimo, sia materialmente sia spiritualmente. Difende con forza i deboli dalle oppressioni dei potenti.
Doni mistici e soprannaturali
Ha il dono della profezia.
Morte
Muore il 1 febbraio del 529 circa. Il suo culto è diffuso ad Aosta, dove la chiesa di San Pietro diventa la collegiata di San Pietro e di Sant’Orso, a Vercelli e a Ivrea.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi