Sant’Arsenio il Grande, eremita. Roma, 355 ca. – Troe (Egitto), 450 ca. E’ soprannominato anche “il diacono” e “il romano“. La sua vita è descritta da San Teodoro Studita. Proviene da una nobile famiglia senatoria romana. Viene ordinato diacono da papa Damaso.
Avvenimenti
- Nel 383 si reca a Costantinopoli dove l’imperatore Teodosio I, su consiglio di Papa Damaso, gli affida l’educazione dei figli Onorio e Arcadio. Vi rimane fino al 394, quando diventa monaco sotto la guida spirituale di san Giovanni Colobo a Scete, nel basso Egitto.
- Vive da eremita vicino a Petra, accetta pochissimi discepoli perché afferma: “Dio sa che vi amo. Ma non posso essere contemporaneamente con Dio e con gli uomini. Le schiere celesti, che sono migliaia, hanno un’unica volontà, mentre gli uomini ne hanno tante. Perciò non posso lasciare Dio per venire dagli uomini”.
- Viene considerato uno dei primi e più importanti padri del deserto, dove vive per molti anni.
Spiritualità
Trascorre intere notti in contemplazione. Ha il dono del pianto: la sua preghiera è fatta soprattutto di lacrime. Grande disprezzo di sé e austera penitenza.
Morte
Muore sulla rupe di Troe, vicino Menfi, dove si è rifugiato dopo aver lasciato Scete, invasa da una tribù libica.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi