Sant’Apollinare, vescovo e martire, patrono di Ravenna e dell’Emilia Romagna. E’ originario di Antiochia. La tradizione racconta il suo arrivo a Roma insieme a san Pietro e come poi questi lo invii a Ravenna, città imperiale. Apollinare diventa il primo vescovo della città e opera per il bene dei suoi fedeli per circa vent’anni. Si impegna nell’evangelizzare l’Emilia e la Romagna. )
Morte
Intorno all’anno 75 viene aggredito da un gruppo di pagani e, poiché si rifiuta di chiedere loro clemenza, viene ucciso brutalmente. Alcuni agiografi asseriscono che non sia morto martire come dice la tradizione, e che il titolo di martire gli venga attribuito non per il cruento trapasso, bensì per le grandi tribolazioni sopportate in vita per diffondere la fede cristiana. I lavori per la costruzione di Sant’Apollinare in Classe iniziano nel 534; quindici anni dopo, la chiesa viene consacrata al vescovo Massimiano. Alcuni anni dopo, un’altra chiesa, Sant’Apollinare Nuovo, è dedicata al primo vescovo di Ravenna. «Sant’Apollinare ha ornato questa Chiesa con l’onore di un martirio glorioso nella sua terra. A ragione “Apollinare” che an greco può significare “colui che perde”, perché, secondo il comandamento di Dio, “perdette” le la sua vita per ritrovarla per l’eternità. Lui beato che terminò la sua corsa, conservò la fede, Cosi da essere riconosciuto dai fedeli come veramente il primo della sua Chiesa. Sono la fede e la dedizione che fanno il martire» (san Pietro Crisologo).
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi