“Prima messicana canonizzata, seppe rimanere unita a Cristo nella sua lunga esistenza terrena e per questo recò frutti abbondanti di vita eterna”. Giovanni Paolo II ha usato queste parole per descrivere l’“eloquente testimonianza di consacrazione assoluta al servizio di Dio e dell’umanità dolente” di questa Santa, al secolo Maria Navidad Venegas de la Torre, nata a Zapotlanejo, un piccolo villaggio del Messico, nel 1868.
La sua vita si sviluppa in un clima di semplicità, senza eventi straordinari. Nell’infanzia rimane orfana di madre e all’età di 19 anni muore anche suo padre. Affidata alle cure di una zia paterna, Maria Navidad sente una forte attrazione per la vita religiosa. Quando ha 30 anni entra a far parte dell’Associazione delle Figlie di Maria rafforzando con questa esperienza il suo spirito di preghiera e la sua vita interiore. Innamorata di Gesù Eucaristia e desiderosa di consacrarsi al servizio dell’Amato, sette anni più tardi, partecipando a un ritiro spirituale, decide di entrare a far parte di una piccola comunità femminile – fondata dal vescovo – dedita alla cura degli infermi nell’Ospedale del Sacro Cuore di Guadalajara.
Come infermiera si spende per i malati con grande abnegazione e carità distinguendosi per umiltà, semplicità e modi affabili con sorelle, ammalati e persone in genere. Madre Venegas nutre anche una venerazione particolare per i sacerdoti e i seminaristi. Quando prega per loro ripete: “Oh Gesù, sacerdote eterno, porta i tuoi servi nel cuore, conserva immacolate le loro mani consacrate e benedici il loro lavoro”.
Nel 1921 viene nominata Superiora Generale. Poco tempo dopo scrive le Costituzioni delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù, che vengono approvate nel 1930 e con questo avvenimento l’Istituto è riconosciuto dalla Chiesa diocesana. Emette la sua Professione perpetua prendendo il nome di Maria di Gesù Sacramentato. Alle sue sorelle religiose insegna a scorgere nei poveri, i malati e gli anziani, l’immagine viva di Cristo. Infatti, quando si prodiga ad assisterli è solita affermare: “Abbi fede e tutto andrà bene”. Mostra una particolare sensibilità e impegno per la “terza età: “I vecchi – sostiene – sono viaggiatori che se ne vanno e bisogna accompagnarli con la maggior tenerezza possibile”.
La Santa è convinta che l’amore di Dio, in quanto universale, è necessario che giunga a tutti gli uomini. Per questo motivo si sente in dovere di diffonderlo, prodigandosi in attenzioni verso tutti fino alla fine dei suoi giorni. Nonostante la sua energia fisica diminuisca e dure prove riducano le sue forze continua a portare avanti questa missione con tenacia e ardore cristiano.
Il 30 luglio 1959 spira affidando la sua anima al Creatore, piena di pace, dopo aver ricevuto i sacramenti. Santa Maria di Gesù Sacramento viene beatificata nel 1992 e canonizzata nel 2000 da Giovanni Paolo II. Papa Wojtyla ha spiegato che lei, trasmettendo “al suo Istituto, le Figlie del Sacro Cuore di Gesù, una spiritualità forte e coraggiosa, basata sull’unione con Dio, sull’amore e l’obbedienza alla Chiesa”, ci aiuta a coltivare una continua relazione col Signore e “una dedizione assoluta ai fratelli attraverso la nostra opera quotidiana nel nostro ambiente”.