Santa Emma di Sassonia, vedova m. 19/04/1040. E’ la sorella di Meinwerk, vescovo di Paderborn. Sposa molto giovane il conte Ludgero di Sassonia. Non hanno figli. Rimasta vedova dopo pochi anni di matrimonio, pur essendo bella e ricca decide di non passare a seconde nozze.
Rimane vedova agli inizi dell’XI secolo e per quarant’anni fa della sua difficile condizione una scelta non solo di perfezione spirituale, rinunciando alle cose terrene, ma uno strumento di bene per gli altri e soprattutto per i bisognosi. Utilizza l’imponente patrimonio ereditato per assistere i poveri e finanziare istituzioni benefiche.
Le sue spoglie mortali sono venerate nella cattedrale di Brema. Mentre nel monastero di San Ludgero a Werden, nella Ruhr, presso Dusseldorf, si conserva la sua mano destra incorrotta, emblema della sua grande capacità di donazione.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi