Santa Clotilde, Regina dei Franchi. Lione (Francia) 474 ca – Tours (Francia) 3-06-545. E’ figlia del re dei Burgundi, Chilperico II, e cugina del futuro re e santo, Sigismondo.
Avvenimenti
- Oltre ai genitori, anche due fratelli vengono uccisi dallo zio Gundobaldo (padre di Sigismondo) per questioni di potere.
- Accetta di sposare Clodoveo, re dei Franchi, a patto che le permetta di continuare a professare la fede cristiana. Sontuosa e quasi fiabesca la cerimonia di nozze a Soisson nel 493.
- Clodoveo si fa battezzare nella cattedrale di Reims dal vescovo Remigio la notte di Natale del 496, insieme a 3 mila franchi.
Anedotti
- Cerca in ogni modo di convertire Clodoveo alla fede cristiana. Lui rimane diffidente, specie dopo che il loro primogenito Igomero muore poo dopo essere stato battezzato.
- Prima di una battaglia molto pericolosa, Clodoveo, stimolato da Clotilde, promette di convertirsi al cristianesimo in caso di vittoria. Dopo aver vinto dice alla moglie: “Io ho vinto gli alemanni, tu hai vinto me”.
- Quando Clodoveo entra nella cattedrale di Reims piena di lumi per ricevere il Battesimo chiede al vescovo Remigio: “E’ questo il rgno dei cieli di cui mi ha parlato mia moglie?“. Gli risponde Remigio: “No, questo è solo l’iniio del cammino per arrivarvi”.
- Attribuisce all’intercessione di San Martino, sulla cui tomba trascorr intere notti in preghiera, lo scatenarsi di un nubifragio che impedisce, all’ultimo momento, il combattimento tra i suoi due figli Childeberto e Clotario, in lotta tra loro per conquistare il potere.
Spiritualità
Alla morte del marito, avvenuta nel 511, fonda molte chiese e monasteri. Oltre alla sofferenza della precoce vedovanza, si affligge molto per i figli, in conflitto tra loro per motivi di potere. Si dedica con impegno all’evangelizzazione del popolo.
Morte
Alla sua morte viene subito venerata come santa e il suo corpo è portato nella chiesa di Saint Pierre a Parigi. Le reliquie vengono disperse durante la rivoluzione francese.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi