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Sant’Uberto, l'”Apostolo delle Ardenne”

Sant’Uberto, vescovo, Ardenne, 685 ca.- Tervuren (Belgio), 30/05/727. È il primogenito di Betrando, duca di Aquitania, e nipote del re Cariberto II.

Avvenimenti

Viene educato alla corte del re di Neustria, Teodorico III.

• Nel 692 sposa la figlia del conte di Lovanio: hanno un figlio di nome Floriberto.

• Rimasto vedovo, si mette sotto la guida spirituale di san Lamberto di Maastricht. Lascia suoi titoli e le sue ricchezze al fratello Oddone, al quale affida anche il figlio Floriberto.

• Ordinato sacerdote, diventa il più stretto collaboratore di Lamberto, al quale nel 706 succede nella cattedra episcopale di Maastricht.

• Si dedica all’evangelizzazione della zona orientale del Belgio (Brabante, Ardenne), dove il paganesimo è ancora presente. É chiamato “Apostolo delle Ardenne”.

• Fonda la diocesi di Liegi e ne diventa il primo vescovo. Fa costruire la cattedrale e vi la traslare i resti mortali di san Lamberto.

Aneddoti

• Un Venerdì Santo, andando a caccia (sua grande passione), si mette a inseguire un cervo che a un certo momento si ferma e si mostra a lui con un crocifisso tra le corna. Il cervo gli dice “Se non ritorni a Cristo, finirai all’Inferno”.

• E’ il patrono dei cacciatori che, nel giorno della sua festa, in molte località portano i cani in chiesa per farli benedire.

Morte

Mentre pesca in una barca sul fiume Mosa, un grave incidente gli crea delle lesioni che dopo quindici mesi lo portano alla morte. Viene sepolto a Liegi nella Chiesa di San Pietro. Nell’825 i suoi resti mortali sono trasferiti nelle Ardenne, nell’abbazia di Andage. Gli ugonotti distruggono le sue reliquie nel 1568.

Iconografia

E’ raffigurato in abiti vescovili, vicino a un cervo che ha tra le corna un crocifisso.

Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi

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