San Simone, apostolo e martire, nasce a Cana in Palestina, e muore a Pella (Armenia) o Suanir (Persia) nel 107.
Sono poche e controverse le notizie sulla sua vita. Nell’elenco degli Apostoli, figura all’undicesimo posto. E’ chiamato da Luca “Zelota”, forse perché appartenuto al gruppo degli zeloti in forte contrasto con gli oppressori romani o, secondo altri studiosi, per lo zelo religioso. Da Marco e Matteo è chiamato “Cananeo”; è detto anche Simone minore per distinguerlo da Simon Pietro. Succede a Giacomo il Minore come vescovo di Gerusalemme. Diffonde il Vangelo in Egitto e Mesopotamia.
Due le ipotesi sulla sua morti: per alcune fonti è fatto a pezzi con una sega e per questo è il patrono dei boscaioli; secondo altre è ucciso insieme a Giuda Taddeo con una clava.
Nonostante sia uno degli apostoli meno conosciuti, il suo culto è molto diffuso; questo è dimostrato anche dalle numerose opere d’arte che lo raffigurano. A volte è rappresentato con la sega, lo strumento del suo martirio.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci aiutano a vivere e a morire” di Luigi Luzi
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